Canale Cinque di trenta anni fa

14 Maggio 2013 di Stefano Olivari

NBA su Mediaset, la furbizia di Ruby, il feticcio della casa, i forni di Gotta, le librerie che falliscono, El Shaarawy uomo Ringo, i napo di Amazon, il libro sul Dream team, le foto della Cagnotto e la Gazzetta digitale.

1. I secondi diritti della NBA, partita domenicale in diretta e highlights tutti i giorni della settimana (quello che che si vedeva fino all’anno scorso su Sportitalia) dalla prossima stagione su Italia Due di Mediaset, che la nostra antenna inspiegabilmente non prende. La notizia data due mesi fa da Stefano Valenti (@fabrianobasket) è stata confermata dalla stessa Mediaset.  Non sapevamo invece che su Italia Due andrà anche la NFL, in esclusiva italiana. Praticamente Canale Cinque di trenta anni fa…

2. Se la considerazione sulla furbizia orientale di Ruby l’avesse fatta una curva calcistica, partita interrotta ed editoriali. Di Marysthell Polanco la Boccassini avrebbe potuto dire che in fondo i negri hanno il ritmo nel sangue…

3. Mercato immobiliare da anni Ottanta e non è un complimento (link al Corriere della Sera). Il prezzi non crollano, pur calando, solo perché la gente ha in media ancora da mangiare. E anche perché banche e assicurazioni italiane non possono fallire. Quando ci libereremo del feticcio della casa, ostacolo a tante scelte di vita e strumento di controllo sociale almeno al pari del calcio, sarà sempre troppo tardi.

4. Esaminato con evidente cura il mio CV, stavolta LinkedIn mi propone il ruolo di “supervisore montaggio di forni di processo” (tweet di Roberto Gotta, @RobertoGotta). Essendo uno degli autori di punta di Indiscreto, il suo Football & Texas va fortissimo soprattutto in versione eBook, abbiamo pensato per lui a una vita alla Jack London per dare un tocco in più alla biografia. Anche se l’autore di Zanna Bianca forse non veniva pagato a 180 giorni…

5. Secondo i dati Nielsen il mercato del libro in Italia, nei primi 4 mesi del 2013, ha perso il 4,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012. La good news, ci gabanellizziamo, è che la statistica si riferisce ai soli canali trade, cioé librerie e punti vendita fisici in generale. Guardiamo dentro noi stessi e chiediamoci quanti libri nell’ultimo anno abbiamo acquistato su Amazon rispetto all’anno precedente. Le cose non vanno quindi così male, solo che per le vendite online è difficile avere statistiche credibili (e nemmeno entriamo nel discorso eBook: ormai metà delle novità esce solo in digitale). E allora? Alcuni distributori e molte librerie si meritano ampiamente di fallire, non offrendo nel 90% dei casi alcun servizio al lettore.

6. El Shaarawy nuovo testimonial dei biscotti Ringo, anche se il vero Ringo Boy per noi rimarrà sempre Kakà. Mentre sono entrati nel dimenticatoio gli spot con Cabrini e la Pellegrini… Copincolliamo dall’Ansa questo passaggio, certi che la cartella stampa sarà stata sicuramente più critica: Raffaele Daloiso, Brand Development & Innovation Director Pavesi&Harrys, spiega che “la scelta di Stephan non è dettata solo dalla sua crescente popolarità, ma anche e soprattutto dai valori che dimostra dentro e fuori dal campo: lealtà, spirito di gruppo, positività e voglia di vincere”. 

7. Amazon batte moneta, come la Napoli di De Magistris con i già leggendari ‘napo’. Gli utenti Usa del Kindle Fire possono da poco usare i ‘Coins’ di Amazon, che si compreranno con dollari veri con uno sconto del 10%. Il cambio ufficiale è un un coin uguale un centesimo di dollaro. Anche Jeff Bezos, come del resto De Magistris, lo fa per moltiplicare gli acquisti. Solo che nel caso di Napoli alla fine pagherà Pantalone, cioé noi cretini che fatturiamo tutto, visto che i commercianti potranno convertire i napo in euro veri.

8. Esce oggi in italiano, edito da Sperling & Kupfer con prefazione di Federico Buffa, Dream Team di Jack McCallum. L’ufficio ‘Ce la tiriamo un casino’ informa che l’abbiamo già letto in inglese su Kindle. Un ripasso scritto bene, anche per chi pensa di sapere tutto sulla nazionale Usa che ai Giochi di Barcellona divise in due la storia della pallacanestro. Niente di nuovo, nemmeno a livello di retroscena sulla genesi della squadra (dall’esclusione di Isiah Thomas, inviso non solo a Jordan, in giù), ma tutto reso interessante dalla statura dei protagonisti e dall’effetto nostalgia.

9. Le foto di Tania Cagnotto su Playboy, analizzate sui principali portali di informazione (il 90% del loro traffico arriva dalle photo gallery), ci hanno fatto venire in mente che non abbiamo mai comprato Playboy. Avendo una concezione strumentale dell’editoria, gli abbiamo sempre preferito Le Ore o i fotoromanzi (per non dire ‘fottoromanzi’) tipo Supersex. Che non esistono più da circa una ventina di anni, soppiantati dai video e dalla pornografia finto-amatoriale. Gabriel Pontello sì che era un gran professionista, invece. Un po’ come Pippo Baudo nei discorsi post-prandiali.

10. Aahhh, ma io i quotidiani li leggo sull’iPad. Ci capita spesso di ascoltare e soprattutto di dire cose simili, sorseggiando un Caipirinha. Quantifichiamo, rimanendo nell’orticello sportivo. Quante copie digitali vende in media la Gazzetta dello Sport? Fonte Ads: 15.715. Corriere dello Sport? 914. Anche Tuttosport sotto le mille, con 757. Visto che su carta le tirature e le vendite non sono poi così distanti, fra Gazzetta e Corsport, la conclusione è evidente: il lettore della Gazzetta è mediamente più avanzato tecnologicamente, più ricco, o tutte e due le cose, di quello del Corsport. Da qui a considerazioni geografiche il passo è breve e politicamente scorretto, ma i pochi che spendono in pubblicità queste cose le guardano.

Twitter @StefanoOlivari

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