Cairo o Borsano?

15 Aprile 2022 di Stefano Olivari

Trent’anni fa il Torino batteva 2-0 il Real Madrid e si qualificava per la finale di Coppa UEFA che poi avrebbe perso di pura sfortuna contro l’Ajax. Un Real di cilindrata molto inferiore a quello degli anni Cinquanta e a quello di Florentino Perez, ma che in ogni caso mandava in campo gente come Hierro, Michel, Hagi e Butragueño, una squadra allenata da Beenhakker che al Bernabeu aveva vinto 2-1 in un clima di intimidazione oggi inconcepibile, da far sembrare il finale di Atletico-City il Masters di Augusta.

Il 15 aprile è una ricorrenza che Tuttosport ha ricordato con una bella intervista di Andrea Pavan a Lentini, come persona molto da rivalutare nel dopo-calcio, e che noi invece associavamo a un Di qua o di là dei nostri, apparentemente assurdo: Urbano Cairo o Gian Mauro Borsano? Un presidente solido che in 17 anni ha quasi sempre proposto un Torino discreto e da centroclassifica o uno  ai confini della legge, a volte anche oltre, che però ha avuto grandi ambizioni prima dei debiti, della vendita di quasi tutti i migliori e delle vicende giudiziarie? Cambiando i nomi e la squadra potremmo fare anche tanti altri esempi…

Quel Torino era il Torino di Mondonico, con Marchegiani, Cravero, Pasquale Bruno, Fusi, Scifo, Martin Vazquez, Walter Casagrande e soprattutto Lentini, che quella sera disputò forse la partita della vita. Una squadra con una identità fortissima, data anche dai Benedetti e dai Sordo, e che per tutti è l’ultimo grande Torino, comunque l’ultimo Torino che ha emozionato anche tifosi di altre squadre. Un Torino che aveva come general manager Luciano Moggi…

L’anno seguente, molto impoverito, senza Lentini e tanti altri, avrebbe conquistato la Coppa Italia (tecnicamente il presidente era Goveani, al quale da poco Borsano aveva ceduto le azioni) che a tutt’oggi rimane l’ultimo trofeo alzato dai granata. La domanda è molto semplice: Cairo o Borsano? Pensiamo che il senso sia chiaro. Uomini peraltro con un solo grado di separazione, rappresentato da Silvio Berlusconi. In ogni caso consigliamo anche i più aridi, anzi soprattutto a loro, di ascoltare il servizio di Beppe Barletti (da Indiscreto intervistato 6 anni fa), qui sotto dopo quello di Franco Costa.

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