Cairo il peggiore

1 Febbraio 2020 di Indiscreto

Urbano Cairo è il peggior presidente della Serie A? Molti tifosi del Torino toglierebbero il punto di domanda. Perché al di là delle pagelle al calciomercato di gennaio 2020 le strategie del Torino sono difficilmente spiegabili. Non tanto per le cessioni di giocatori poco (Bonifazi, Iago Falque) o niente (Parigini) utilizzati, con Laxalt tornato al Milan, ma per la visione di breve periodo del suo presidente.

Fra soldi entrati e ingaggi risparmiati da qui a giugno il Torino ha fatto segnare un più 15 milioni di euro, oltretutto senza riuscire a piazzare Zaza all’Inter. Una politica applicata, incredibilmente, anche alla Primavera che fra l’altro sta andando piuttosto male. Insomma, che cosa vuole fare Cairo del club che 15 anni fa gli fu di fatto regalato dal sindaco di Torino Chiamparino, complice il lodo Petrucci?

Quasi proibito il sogno Milan confessato quasi per scherzo a Scaroni, perché al prossimo giro la società rossonera sarà venduta a gente che vuole rimanere, utile la sua permanenza al Torino per quelli che eufemisticamente si definiscono equilibri politico-sportivi. Perché al di là dei luoghi comuni i bambini torinesi che si appassionano al Torino sono sempre di meno (e non perché Cristiano Ronaldo sia più forte di Belotti, ma perché è difficile identificarsi in questo Torino) e in Piemonte, secondo varie ricerche, i tifosi della Juventus sono ormai il doppio di quelli del Torino. In città il tifo è complessivamente equilibrato, ma considerando i più giovani la situazione cambia: provate a chiedere a un qualunque conoscente di Torino con un figlio quanti juventini ci siano nella sua classe. Una tendenza che Cairo non invertirà di sicuro.

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