Buffon di corte
3 Maggio 2011
di Libeccio
di Libeccio
Le palle sulla Roma, lo scudetto rivalutato, Cassano normalizzato, i singoli di Leonardo, l’impunito Totti e il salto nel buio di Mazzarri.
1. Per settimane sui giornali e sul web c’è stato un fiorire di indiscrezioni che volevano la Roma e Buffon presto sposi. “Ma non sarà troppo vecchio”?, “Meglio lui che Doni e Julio Sergio messi insieme”, “E’ per dare un segnale forte di come (l’americano) voglia fare le cose per bene a cominciare dal portiere”: questi alcuni dei tantissimi commenti che ne sono seguiti qui a Roma, non solo al bar ma anche in redazioni di presunti giornalisti. Tutti convinti, gli opinionisti giallorossi e non. Poi è arrivata la dichiarazione del procuratore: “Buffon alla Roma? Non c’è stato alcun contatto di qualsivoglia genere. Zero assoluto. E poi Buffon sta benissimo a Torino”. Non è vero che Buffon sta benissimo in una Juventus che ha dimenticato come lui sia rimasto anche nei tempi bui, ma non è vero nemmeno che ha già firmato con la Roma. Tutto basato sul nulla, escludendo che gli urlatori radiofonici abbiano rapporti personali con il portiere della Nazionale o con Andrea Agnelli. Ma ci sarà mai un tifoso di calcio che porta in tribunale il sistema mediatico per frottole continuate a mezzo stampa?
2. Il Milan si sta avviando alla conquista del diciottesimo scudetto. La dirigenza Inter ha già fatto i complimenti preventivi, immemore di quando i suoi scudetti venivano svalutati dai dipendenti rossoneri, giornalisti o calciatori che fossero (mentre Berlusconi e Galliani erano e sono costretti a rispettare una minima forma), perchè contavano solo le vittorie internazionali. Cosa ci sarà da infilarsi, non diciamo dove, quest’anno? Il Mondiale? Ambrosini e Materazzi, è da un po’ che non si sente parlare di voi.
3. Non essendo giornalisti, siamo appassionati di giornalismo. E in questi ultimi tempi stiamo assistendo alla santificazione di Cassano su ogni giornale e ogni televisione. Ha messo la testa a posto. Finalmente è diventato un giocatore maturo. Il Milan oltre al matrimonio e alla figlia lo hanno veramente cambiato. Allegri è diventato un padre per lui. Il padre che non ha mai avuto. E via con altre sciocchezze di questo tipo. Quasi quasi c’è da rimpiangere il vecchio Cassano, non solo come giocatore. Questa riserva triste e imborghesita ci deprime.
4. Abbiamo l’impressione che l’Inter che vince a Cesena oltre lo scadere dei 90′ sia stata il frutto dell’orgoglio dei suoi calciatori, più di quello che riesce a fare l’allenatore. Qualcosa di simile era accaduto la settimana prima con la Lazio. A noi l’Inter di Leonardo pare una squadra senza capo nè coda, poggiata quasi esclusivamente sulle iniziative dei singoli. Poi occorre ragionare sulla reale competitività della rosa attuale almeno da due punti di vista. Il primo riguarda alcuni giocatori palesemente usurati (i casi più eclatanti: Maicon, Cordoba, Milito, Chivu, Motta, Pandev), il secondo invece giocatori che a nostro giudizio non hanno una base adeguata per giocare in una squadra competitiva in senso assoluto (Coutinho e Kharja in particolare). Problema serissimo per Moratti, con tanti saluti al fair play finanziario.
5. Totti resta un campione per ogni cosa abbia a che fare con le sue giocate. Un personaggio discutibile invece per quanto concerne i comportamenti. L’elegante “A fracico pezzo de merda” rifilato all’arbitro nella gara con il Bari è ulteriore cesello ai suoi tanti infortuni diciamo di “immagine” (per giocatori meno protetti invece si usano altri termini). Da chiarire come mai quando Totti utilizza questo genere di argomenti (da espulsione immediata e squalifica almeno per 3 giornate) trovi sempre arbitri che non sentono o non vedono. E’ per caso Totti provvisto di un salvacondotto che lo rende immune da ogni cosa, a differenza ad esempio di ciò che capita ad Ibrahimovic?
6. Come già accaduto in passato, pare che Mazzarri si prepari all’addio del Napoli per fare il grande salto con una pluridecorata dopo anni di panchine in provincia. Fossimo al suo posto ci terremmo la panchina del Napoli ben stretta, per tentare l’anno prossimo il gran colpo. Perché a volte le panchine pluridecorate al passato possono tendere tranelli micidiali anche a onorate carriere.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)
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