Economia
BTP di guerra
Indiscreto 18/06/2020
Cosa sono i BTP di guerra? L’idea, con tanto di cedola possibile al 2% annuo, è stata lanciata durante la sua seconda relazione annuale al mercato dal presidente della CONSOB Paolo Savona, ma è pericolosamente trasversale rispetto ai partiti politici. In sostanza si tratterebbe di Buoni del Tesoro Poliennali, formalmente i soliti BTP, con la peculiarità però di essere irredimibili. Cioè di non avere scadenza e quindi di non essere riscattabili. Ma chi può essere così cretino da comprare un titolo del genere? La risposta è semplice, almeno per i proponenti: gli italiani.
Non a caso, da Gualtieri, in giù, l’idea è piaciuta molto e del resto gli stessi recenti BTP Futura sono un tentativo di far tenere i titoli del debito pubblico in mano ai risparmiatori privati il più a lungo possibile, in modo da spendere e spandere nei prossimi anni. Il tasso del 2% non è un numero buttato lì a caso, perché sarebbe il limite di inflazione che la BCE si è data nel medio periodo.
Ma a parte il fatto che si tratta di un proposito, non certo di un obbligo, il concetto di ‘prossimi anni’ scompare di fronte all’eternità (al di là della possibilità di liberarsene sul mercato secondario) di un titolo perpetual che nella storia ha numerosi precedenti, il consol britannico il più famoso. Un titolo che sul piano filosofico, e anche pratico, è più un’azione che un’obbligazione. In pratica io compro una quota dello Stato italiano in cambio di un dividendo del 2%. Questa ‘azione’ può aumentare di valore se i tassi scendono, ma anche crollare se salgono.
I BTP di guerra, a cui speriamo venga dato un altro nome, saranno (se mai esisteranno) sottoscrivibili su base volontaria e secondo Savona il loro successo sarà alternativo ad un aumento dell’imposizione fiscale. In pratica una specie di ricatto, ma con un punto debole: i ricattati sono quelli sbagliati, perché un aumento delle imposte cadrebbe su chi già le imposte le paga. Già la minaccia della patrimoniale sarebbe invece più incisiva, ponendo chiunque davanti a un bivio: perdere per sempre un cifra X o essere costretti ad investire X su un titolo peggiore dei suoi simili sul mercato?
Il sogno bagnato di ogni governo è in ogni caso quello di far coincidere i debitori con i creditori, con le buone o con le cattive pensiamo che ci si arriverà. Così ognuno penserà di avere conservato il patrimonio, almeno fino a quando proverà a trovare un compratore.