Brescia-Inter 1-2

30 Ottobre 2019 di Gli amici di Budrieri

Egregio Direttore, qui nella periferia Ovest di Milano del tutto indifferente al nuovo libro di Gramellini ci aspettavamo un suo post sulla vittoria dell’Inter a Brescia, ma è ormai evidente che Indiscreto punti al target del maschio Beta metropolitano che non capisce come mai l’Italia voti a destra (glielo diciamo noi: perché è di destra) e pensa che il calcio sia entertainment.

Qui nella trumpiana via Novara, che sa dare il giusto peso all’allarme per gli hacker russi e alla sorte della Ocean Viking, una zona in cui si crede più nel potere forte di Diletta Leotta che nei poteri forti di Lilli Gruber, abbiamo passato davvero un bel martedì sera grazie al nuovissimi decoder Suning T1 (dove T sta per taroccato) che Ping asserisce di avere ricevuto lunedì da Nanchino: si vedono tutti i canali possibili tranne Eurosport, per un problema di segnale, ed infatti ci dicono che nella democratica Cina sia scoppiata una rivolta capeggiata da alcuni appassionati di snooker.

Budrieri nel pomeriggio aveva accompagnato il Gianni a farsi spompinare a Figino sulla solita Maserati brandizzata Vuitton, dal solito Fernandinho Teixeira. L’ex stella della 90-91 come al solito non ha tradito l’Erminia, però a fine lavoro ha discusso con il trans delle prospettive di Léo Duarte, scoprendo che quattro anni fa giocavano insieme nelle giovanili del Flamengo, formando la coppia di difensori centrali, e che la vera promessa era considerato Fernandinho prima che i casi della vita lo portassero a battere nei pressi dell’inceneritore AMSA. Mica le scopriamo noi le sliding doors: cambiando qualche particolare delle loro vite a San Siro contro la Spal ci sarebbe potuto essere Fernandinho.

Stamattina Budrieri è come al solito molto calmo e lucido, nemmeno si sta accorgendo della presenza molesta degli spacciatori maghrebini all’angolo del videopoker, il cui italiano è formato da frasi apprese negli ultimi giorni da giornalisti sportivi che sarebbero cooptati nell’Accademia della Crusca se non dovessero ogni giorno esaltare la Juventus : “Bonucci è unico. Sarri con il suo highlander ha ritrovato il bunker”, “Soulé arriva a gennaio: un nuovo Di Maria per la Signora”, “CR Serve”, solo per citare le frasi più stimolanti.

Certo lui che ha visto giocare con la maglia neroazzurra Recchi e Massimo Pellegrini non può mettersi a discutere di calcio con chi pensa che l’Inter l’abbia inventata Baccin. Così dopo aver gettato a terra la Gazzetta presa dal bancone Sammontana che titola ‘LU-LA piena’ ci ha regalato la sua analisi: “Due mesi così non possiamo reggerli, con riserve quasi tutte impresentabili. In fondo non abbiamo 15 infortunati, ma 4. Godin sempre in difficoltà nella difesa a tre, potrebbe giocare e oltretutto meno bene solo nel posto di De Vrij. Sono convinto che con D’Ambrosio guarito Godin andrà in panchina, alla fine. Asamoah ai minimi termini, ma se l’alternativa è Biraghi… perché non provare Dimarco? Centrocampo discreto nel primo tempo e crollato nel secondo, inutile ripetere i soliti discorsi. Lukaku e Martinez si sono mossi bene, con i loro limiti, ma della loro serata salverei soltanto i gol e non è poco, visto che non li fa nessun altro. In positivo il solito tenere duro e crederci, ma dicevamo le stesse cose del Barletta di Rumignani. La faccio breve: per arrivare a gennaio vicini al primo posto occorre soprattutto che torni Sensi. Quanto a Conte, il suo calcio è sempre lo stesso ma sono sempre le stesse anche le dichiarazioni: ormai come lamentosità sta facendo concorrenza a Mazzarri”.

Non una grande analisi, va detto con tutta la stima per il nostro amico e maestro ingiustamente accusato (lo ha fatto settimana scorsa Le Monde) di suprematismo bianco, ma i giornali che pagano i collaboratori 12 euro lordi ad articolo non ne pubblicano di molto migliori. Per fortuna è tornato ad uscire il Riformista, che l’Erminia ha subito comperato per ricordare al marito che il calcio non è tutto.

Stamattina lo leggeva mentre Budrieri faceva colazione, con latte scaduto più Orzoro e alcuni Buondì secchi che gli si attaccavano al palato. Tutto d’un tratto la moglie ha fatto il punto sul loro rapporto: “Stammi a sentire, frocio di merda, perdente come l’Inter che senza Guido Rossi avrebbe continuato a perdere. Voglio il divorzio e che mi lasci la casa, se non collabori ti faccio ammazzare: per 100 euro Yannick trova subito qualcuno che ti sbudelli, tanto essendo tu sovranista e negazionista climatico nessun magistrato oserà condannarlo”. Budrieri è abituato a queste battute tipo Sandra e Raimondo, le sa mettere nella giusta prospettiva. Il suo obbiettivo è comunque portare il suo matrimonio fino a gennaio, per poi far arrivare rinforzi.

Share this article