Box auto, investimento sbagliato

27 Febbraio 2020 di Furio Fedele

Garage/box auto o anche un semplice posto auto: meglio acquistarli o affittarli? Il dilemma è sempre di attualità, soprattutto nelle grandi città. Mentre per riguarda la prima casa il dubbio non si pone più (i mutui erogati dalle banche sono ormai praticamente a tasso zero) e comunque la casa dove si abita non può essere paragonata ad un box, il ricovero per l’auto e/o scooter e moto rappresenta pone più dubbi che certezze.

Il discorso diventa più semplice se il box è abbinato con la propria abitazione: nel nome della comodità si passa sopra a tutti gli altri tipi di valutazione. Se invece parliamo di puro investimento, bisogna dire che il box auto non è più così conveniente come lo era qualche tempo fa. Anche perchè l’invecchiamento e la diminuzione della popolazione ha riscontri concreti anche sul parco auto circolante che, di conseguenza, sta subendo un’evidente contrazione.

Il garage auto è importante, a maggior ragione a pochi passi da casa, per ricoverare l’auto proteggendola da atti vandalici, furti o calamità naturali come grandine o forti piogge. Si tratta insomma di una vera protezione contro i pericoli esterni. In realtà questo tipo di mercato dopo aver avuto una forte crescita in passato negli ultimi tempi ha subito variazioni derivate dalle numerose opzioni che offrono le polizze assicurative (attenzione, però, alle franchigie) e agli acquisti in leasing o con formule temporanee dove la copertura assicurativa è molto robusta.

Fino a una decina di anni fa, non stiamo quindi parlando della preistoria, l’offerta di garage auto era minima mentre la domanda invece era altissima: in certi momenti i box offerti in Italia erano il 36% di quelli cercati. Davvero altri tempi, soprattutto a Milano e in altre grosse città. Adesso bastano il passaparola e una visita a un qualsiasi sito di immobili per rendersi conto che il box auto non è più uno degli investimenti prioritari dell’italiano medio, sia per l’offerta che nel tempo è aumentata grazie anche a megaparcheggi, ma anche per i costi che spesso sono esorbitanti rispetto allo spazio previsto. Nelle grandi città i prezzi al metro quadro rimangono altissimi e tanti box rimangono quindi invendibili o inaffittabili.

Quanto costa affittare un box a Milano, per citare una realtà che conosciamo senza il filtro dei media? O quanto si guadagna, vedendola dal lato del proprietario? Senza andare a livelli estremi, degrado o super-ricchi, si va dai 100 euro al mese di una periferia ai 250 del semicentro: 3.000 euro all’anno non sono uno scherzo, poi dipende anche se si vuole proteggere una Maserati o una Punto. Comunque sempre meglio che mettere in campo 50.000 o più per comprare.

Il costo dei singoli box varia con un’ampia forbice a seconda delle varie città. In quelle ritenute più a rischio di furto l’acquisto del garage sicuramente rimane una soluzione valida. A Milano e Napoli, infatti, il valore di questo investimento ha perso solo una minima parte rispetto al passato. Quindi investire in un garage auto a Milano è più conveniente rispetto a Roma, dove il valore è sceso. Più abbordabili altri siti: 30.000 euro possono essere sufficienti per l’acquisto in una zona decente di Firenze e Torino.

La situazione, se possibile, è più complicata per il mercato degli affitti. Rispetto a quello delle vendite segnala una perdita di almeno il 25%. Spesso nelle città dove conviene acquistare un box non conviene invece affittare, poiché i canoni sono altissimi. Il termometro delle grandi città è ciò che serve a capire la nuova tendenza degli italiani.

Fra gli altri fattori negativi per questo segmento bisogna fare i conti con la disponibilità crescente di servizi di car sharing o bike sharing, che danno la possibilità di rendere meno indispensabile l’auto. Anche l’aumento delle zone a traffico limitato nelle grandi città rappresenta un ulteriore deterrente insieme all’efficenza dei mezzi pubblici, lo stress della ricerca del parcheggio e i costi ancora adesso importanti per quanto riguarda il parcheggio pubblico e privato.

Ma anche usi e costumi del popolo italiano stanno cambiando in maniera radicale. Gli italiani non vogliono più stanziarsi in una città per molti anni. Questo fenomeno incide sulla necessità di acquistare case e box. Diventa sempre più facile per la famiglia o il lavoro cambiare città.

Comunque chi fosse intenzionato a investire (non più di 30.000 euro…) in un box deve comunque osservare alcune regole ben precise. Dopo aver calcolato i vari rendimenti lordi e netti, è bene considerare l’acquisto di un box in zone del tutto particolari, come quelle in cui il parcheggio scarseggia o vi è poca presenza di box auto rispetto alle abitazioni e che non siano ben servite dai mezzi pubblici di trasporto. Quindi è importante valutare nel caso in cui si acquisti un box auto per uso personale valutare il periodo di vita dedicato nella città scelta. In questo modo si potrà pensare anche nell’ottica futura, ammortizzando questo investimento da lasciare anche alle future generazioni. Dopo questo tipo di studio si potrà prendere una decisione più che serena al riguardo.

In conclusione, il box auto come investimento è sconsigliabile anche nelle città in cui il suo valore è sceso di poco, perché la tendenza all’uso dell’auto è nettamente al ribasso. Il rendimento annuo medio, circa il 6,5%, è eccellente rispetto ad impieghi finanziari presunti sicuri, ma con altissimo rischio di insolvenza e di sfitto, a cui sommare una manutenzione spesso fuori controllo soprattutto per quanto riguarda i box sotterranei.

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