Borg o Federer?

16 Settembre 2022 di Stefano Olivari

Roger Federer si è ritirato ufficialmente a 41 anni, ma fino a 38 ha giocato ad un livello pazzesco se pensiamo che nella stagione pre-Covid è arrivato in semifinale al Roland Garros e in quella finale a Wimbledon contro Djokovic che tutti ricordano. Diversamente anche dai campioni con una base di talento naturale simile alla sua (Laver e McEnroe), ha ispirato tanta cattiva letteratura già da tennisticamente vivo e quindi figuriamoci adesso che è morto. Tutti David Foster Wallace della mutua, al di là del fatto che Roger Federer come esperienza religiosa sia un libro terribile, un temino per storyteller tipo il liceale di Cuneo che ti spiega la vita a Compton.

La discussione sul GOAT è aperta ed ovviamente non sarà mai chiusa visto che nel tennis le varie generazioni possono essere confrontate soltanto dal 1988 in poi, cioè da quando l’Australian Open si è giocato sul cemento e soprattutto non è più stato disertato dai migliori. Non diciamo che la storia del tennis parta da Becker ed Edberg, ma fino al 1968 parliamo di tornei vinti senza la presenza dei 7 o 8 più bravi e dopo con gli Slam da asteriscare per la disorganizzazione del tennis anni Settanta e l’importanza relativa di alcuni tornei: Borg giocò gli Australian Open una sola volta, a 17 anni, Connors due (una vittoria e una finale), il Roland Garros veniva preso sottogamba dagli americani più forti e a volte anche dagli europei (nel 1977 Borg non lo giocò per concentrarsi sul lisergico WTT), gli US Open continuavano a cambiare superficie.

Cosa volevamo dire? Che secondo noi la discussione su Federer in relazione a Nadal e Djokovic non può nemmeno iniziare: quando loro sono diventati Nadal e Djokovic lui è stato il più forte della Trinità soltanto sull’erba. Questo non gli ha impedito di batterli anche sulle altre superfici ed anche in finali importanti, perché stiamo parlando di un fenomeno, ma il ‘più forte’ dell’era moderna è uno fra Nadal e Djokovic, secondo noi Djokovic che è stato più equilibrato sulle diverse superfici. Il ‘Di qua o di là’ che proponiamo è quindi di tipo storico, perché solo Bjorn Borg è riuscito ad avere una popolarità planetaria primeggiando in uno sport che non è il più seguito in alcun paese del mondo.

Quel tipo di popolarità che prescinde dai risultati, pur mostruosi, e che si basa anche sul passaparola e sul sentito dire. Perché all’epoca di Borg di tennis in televisione se ne vedeva poco, sia pure in chiaro, mentre in quella di Federer questo sport nei suoi eventi principali è stato quasi totalmente criptato. In altre parole, i personaggi Federer e Borg sono stati capaci di diventare icone pop pur senza dichiarazioni memorabili e senza nemmeno far parte della quotidianità di tanti che ne parlano. La nostra domanda storica è quindi molto semplice: chi è stato il più grande personaggio globale nella storia del tennis? Borg o Federer? Poi se la nostra vita dipendesse da un servizio vorremmo essere Sampras, se da una volée di rovescio Edberg, se da un colpo di tocco McEnroe, eccetera, ma è un altro discorso.

Chi è stato il più grande personaggio della storia della tennis?

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