Bonus bici per fighetti di città

5 Novembre 2020 di Indiscreto

Il bonus bici, nome che tutti diamo a quello che in realtà si chiama bonus mobilità, ha fatto parlare molto di sé ieri per la scarsezza del sito costruito dal ministero dell’Ambiente, unita a quella delle Poste visto che c’era bisogno dello Spid. Alla fine 590.188 persone sono riuscite a prosciugare i 215 milioni di euro stanziati dal Governo per rendere più sana la circolazione, 590.188 fortunati che hanno acquistato o stanno per acquistare biciclette, classiche o a pedalata assistita, monopattini, hoverboard, segway e forse qualcosa che dimentichiamo: in ogni caso il sito di riferimento è buonomobilita.it.

Di base una buona idea, per migliorare l’ambiente, ma in quale percentuale questi mezzi acquistati con robusto (60% del prezzo d’acquisto, con un tetto del rimborso fissato a 500 euro) contributo statale saranno sostitutivi dell’auto? In altre parole, quali percorsi che abitualmente facciamo in auto si potrebbero realisticamente sostituire usando la bici o il monopattino? Non è una domanda tendenziosa, perché ognuno ha la sua vita e andare in un ufficio a 2 chilometri da casa, senza dover portare computer o altre cose, è un po’ diverso dal dover andare più lontano trasportando vari oggetti o dovendo gestire anche altre persone. Senza contare il lavoro da casa che ha rivoluzionato molte esigenze.

Non sono dubbi strampalati, perché già di base il bonus mobilità è riservato a gente di città, cioè a chi risiede in capoluoghi di provincia o in comuni con più di 50.000 abitanti. Non ci sono limiti di reddito e questo non è un male, visto che tre quarti d’Italia dichiara il falso. L’aspetto che ci lascia perplessi è un altro: 500 euro è il 60% di 833 e con 833 euro si comprano quattro mountain bike dignitose (per andare da punto a punto, non per fare le gare), dal Decathlon della situazione. In altre parole, questo bonus sembra più riservato a fighetti di città, che non avrebbero bisogno del bonus per comprarsi una bici o un monopattino, invece che a gente che davvero sta a contare i 10 euro per decidere se prendere o no un mezzo di trasporto necessario ed utile all’ambiente.

Share this article