Il bilancio di Villalta

20 Aprile 2014 di Oscar Eleni

Oscar Eleni travestito da bagaglio a mano nei corridoi della Malpensa  che sta perdendo voli, gente, credibilità, collegamenti onesti dopo le furbizie di chi noleggia e  fa funzionare male i trenini, mentre vede partire con invidia il charter armanizzato verso Tel Aviv  dove l’Emporio scoprirà la sua natura di grande scorpione secondo la versione del professor Carlà. Perché non sono sul volo? Età, acciacchi, borsa vuota, scelte. Allora di cosa si discute?

Be’, intanto bella giornata di campionato dove Bologna si è chiamata fuori in ogni senso e Varese obbligherà Caserta ad un finale con fruste alzate a quota 28, ultimo scoglio per aggrapparsi sognando il play off anche se essere ottavi vuol dire avere vita breve incontrando l’Emporio di Banchi. Sono le previsioni da mago Otelma? Anche, ma per ora ci abbiamo preso quasi sempre.

Andiamo avanti con gli appunti.

Guerra fredda fra Petrucci e Minucci. Una rima stuzzicata dal Corrierone. Ci saremmo aspettati un salto sul cavallo da parte di tutti i “feroci salatini” della nostra stampa cestocentrica, dopo la richiesta di chiarezza del sindaco al Circeo al presidente in pectore della Lega, ma prevale il silenzio. Stessa cosa per quello che da Equitalia concordano con il grande re della moda, quello che la magistratura senese ordina con visite guidate nelle case di chi ha lavorato e giocato per gli eptacampioni. Misteri della fede professionale. Diciamo che prevale il nuovo motto: lascia stare i santi, ovunque essi siano, chiunque li abbia beatificati. Benissimo.

Guardiamo la lista convocati per l’under 20 di Pino Sacripanti: quattro sopra i 2 metri, un 2.10, Salafia di Verona, tenuto a disposizione. Il più alto, 206, Amar Alibegovic, classe ’95, figlio del guerriero Teo che illuminò la storia Fortitudo e non soltanto quella. Donatori per la causa di azzurra più tenera: Stella Azzurra Roma 4, Casale,Trapani, Imola 2, Mens Sana, Firenze, Barcellona, Viterbo, Orobica Casalpusterlengo 2, Reyer, Cus Torino, Trieste, Val di Ceppo, ohibò, Pordenone, Brescia, Orvieto. Notate assenze dei vivai serie A?  Meglio andare a Portsmouth per fare una pesca più seria e visto il Kanacevic che è arrivato a cambiare, forse, la stagione di Roma, bisogna dire che se sai pescare bene qualcosa di buono lo trovi.

Insomma, basta lavorare e cercare per non farsi dire un’altra volta da Nesterovic, dopo tanti altri campioni Virtus passati a Bologna per essere omaggiati come campioni che hanno fatto la storia delle Vu Nere, che non ci sono in giro troppi talenti. Dicono che fra il Garbosi a Varese, grande Paolo Vittori, grandissima la sua squadra organizzativa, e il torneo di Treviglio, bella invenzione per un simil Viareggio che si ripeterà per le finali di eurolega, si è vista e si vedrà bella gente. Bene.

Bologna? I fedelissimi arbitri della tolleranza zero, con in testa il giovane Martolini, decidono per una stangata sul Valli agitato che costa 7 punti in una partita finita 77-78. Villalta ci resta male, ma soffre di più scoprendo che anche in carestia la città del basket cambia poco, vuole esecuzioni e teste che rotolano. Lui fa comunicati spiegando che tutti, pure il presidente, sono in discussione, ma soltanto a fine stagione. Insomma si ribella all’idea, fatta girare da chi non ha mai amato Bruno Arrigoni, tormentato dal primo giorno come altri in passato, che possa essere l’Alberani che ha lavorato così bene a Roma, a parte la vicenda Calvani che resta mistero glorioso per scelte ingloriose, a prendere il posto di quello che giustamente ha vinto spesso il premio come manager dell’anno e che  sceglie in base alla borsa da dove estrarre i marenghi. Non certo perché allo scoccare dei settant’anni che compirà l’anno prossimo si dovrà arruolarlo nel Rinco Sur dove, ve lo diciamo subito, non farebbero bella figura molti sgarzolini di oggi.

Certo che c’è molta Italia nell’Europa di questo fine stagione. Una probabile finalista con Milano, una finalista vera con Reggio Emilia che pure organizzerà a Bologna il torneo per assegnare il terzo trofeo continentale. Messina quasi dentro  all’ennesima final four lui che adesso sembra pronto al grande salto se davvero Brooklyn è interessata ad un allenatore europeo anche se al momento la squadra è ai play off ed è partita bene. Trinchieri, il Custer esiliato nella grande madre, al freddo, in finale nel secondo trofeo. Insomma abbiamo dato, ricordiamoci del Boniciolli a cui ci siamo dimenticati di fare gli auguri traditi da chi ha più memoria, e diamo spunti. Pensate al Belinelli che sogna l’anellone NBA ed è vicino al Nirvana.

Ci risvegliamo zoppi, infelici con quella borsa dove non c’è un biglietto per Tel Aviv ma siamo felici che il nostro amico Reic ci chieda da Spalato un ricordo per i 70 di quella che fu la meravigliosa Jugoplastica.

Siamo in debito di lacrime per la scomprarsa di Paolo Viola: un giocatore che da giovane prometteva tanto, uno che Cantù, Fortitudo e Snaidero hanno conosciuto meglio. Aveva 64 anni. Allenava a Tarcento.

Bravo Toti e bravo Vecchiarelli a farlo parlare. L’uomo che tiene in piedi la serie A di Roma, la città forse con più fermento organizzativo, con i migliori progetti di vivaio cominciando dalla Stella Azzurra, ha ripetuto di non volere Minucci come presidente della Lega. Lo ha urlato anche in tempi di elezione, contrastata soltanto da lui e da Villalta. Ora, però, quando chiede progetti per cambiare davvero le cose deve  farci capire di cosa si tratta. Cambiare ha un senso, ma ci vogliono idee praticabili, idee comuni. Ci saranno mai? Lui ne ha? Ora con questa guerra dichiarata di Petrucci ci sembra più facile il commissariamento. Come fare, allora, ad inventarsi la televisione del basket sul modello tennis sapendo bene che la pallacanestro internazionale (ricordate la guerra Rai per l’europeo?) non regala segnali e trasmissioni a nessuno. Sapendo che produrre costa tantissimo e che non si potrà mai farlo senza la collaborazione della Lega. Anche di questa che continua a farsi notare per il passo da plantigrado domenicale, nei giorni di gara dove  l’informazione arriva dopo  che i palazzi si sono svuotati. C’è il sistema eurolega che funziona. Ma da noi sono più bravi, si affidano ai furbi, ai vendicativi dell’ortomercato dove fanno sentire arzillo anche un vecchio inaridito, per cui se il segnale televisivo manca, se la Gazzetta non canta, per capire qualcosa devi andare a tentoni sull’isola che non c’è.

Pagelle pasquali.

10  Al mondo FOX SPORTS che ci regala play off di eurolega senza perdere contatto con la realtà, restando un po’ più fra le righe rispetto al passato. Bravo De Rosa, in miglioramento le spalle tecniche con l’emotivo e appassionato Sconochini, con Andrea Meneghin che ha trovato forse  la sua piattaforma come voce, come scelta delle parole. A proposito di televisione, ci hanno detto che sull’idea Petrucci già provano a sbranarsi tanti soliti noti di cui non sentiamo la mancanza.

9 Al BIZZOZI che sa cosa vuol dire  soffrire, che conosce le tante afriche della vita, che forse riuscirà a portare Varese dove vuole il desiderio di una piazza che respira vivo, che sa bene di avere una squadra non forte, ma che sembra pronta a battersi lo stesso anche se dovesse essere il drago Milano a presentarsi nei quarti del play off.

8 Al RESS che anche sulla scialuppa di salvataggio dove i campioni di questa Mens Sana, lo saranno più di altri alla fine, anche non vincendo nulla, sa cosa dire a chi non capisce quello che ha rappresentato la squadra toscana, il suo modo di vivere, allenarsi, emanciparsi e poi anche vincere. Lui il capitano sul Titanic dove nessuno balla, ma tutti sanno cosa vuol dire onorabilità e impegno.

7 Al VITALI casertano che finalmente se la gode per un tiro che porta la Pasta Reggia alle porte del play off, che matura, che va meglio del fratellone caduto insieme a Venezia nella bella Cantù dove la gente ha salutato in piedi  la notizia per la nascita del terzogenito della pasionaria Cremascoli che ci dà l’idea di non aver ancora deciso davvero di lasciare ad altri la  società che con lei ha vissuto anni splendidi. Servono segnali, ma come sanno i tifosi  quando espongono striscioni per ricordare la storia ridicola del palazzo mai nato, se ci sarà  fantasia qualcosa nascerà.

6 Al balivo valtellinese PINI che si è imbarcato sul charter Armani per Tel Aviv perché lui è davvero l’uomo che più ha fatto per il basket in Lombardia, a Sondrio e, naturalmente a Bormio dove con Tanjevic hanno fondato pure il partito marxista fascista. Il suo feudo abbandonato per pochi spiccioli da una federazione con poca riconoscenza, ma i Bertea non nascono nelle strutture CONI per andare a visitare le chiese delle federazioni dove vengono mandati a controllare che nessuno rubi pennini, resta comunque terra per chi ama la pallacanestro. Siamo contenti che ci sia ancora in giro gente come lui nel nostro basket che soffre di nostalgia. Lui va a Tel Aviv, ma al Forum avete visto un consigliere federale? Non sarà sempre colpa del Portaluppi che spesso non ha memoria per  il “ciò che eravamo, ciò che siamo”, tutto preso dal “ciò che saremo”?

5 All’Eurolega che nei primi due turni dei play off ha utilizzato soltanto due arbitri italiani (Cerebuch e Sahin) mandando in campo tantissimi che ci hanno fatto davvero venire i brividi e non ci crederemo mai che la scuola arbitrale spagnola e soprattutto  greca, per non parlare di quella dell’Est, ha migliori direttori di gara dei nostri, anche adesso che sono tutti al servizio della confraternita “ tolleranza zero” anche sugli starnuti, basta che li facciano più spesso quelli fuori casa.

4 Ai FISCHIETTI DA TRIBUNA che insozzano quasi tutte le partite. Vergognoso tollerarle, qui la tolleranza dovrebbe essere zero caro Facchini, assurdo che nessuno intervenga. Non bastano le multe. Le gare sono visibilmente irregolari come è successo persino e purtroppo anche a Sassari-Roma. Lo noti di più se guardi una partita in televisione. I giocatori dovrebbero fermarsi, tutti. Questa è pura antisportività, è rumore anche più molesto di quello che ti impongono nei palazzi dando via libera a presunti digei della mutua.

3 Al bellissimo e dolcissimo VUJACIC che attraverso la Piccardi ci ha spiegato la vita, il mondo e tutto il resto, ma sul campo resta ancora una figurina e il 2 su 9 di Cantù dopo il mezzo fiasco all’esordio ci dicono che forse c’era un buon motivo se alla NBA non gli hanno più trovato un posto.

2 Ai BERSAGLI di Recalcati dopo la fine della partita persa a Pistoia: ”Ai giocatori non rimprovero niente, semmai  è a chi ci ha messo in questa condizione dico di vergognarsi”. Tutto bene voi di Lega? Voi della Federazione? Voi dirigenti sparsi?

1 AL FORUM di Assago che sarà teatro delle finali dell’EUROLEGA perché ogni volta che ci vai, passati i cerberi del posteggio a 6 euro, ti sembra sempre di essere in quella famosa barzelletta sull’inferno italiano da preferire agli altri. Motivo? Una volta mancano i diavoli, un’altra la merda. Spesso la luce o il collegamento per trasmettere. L’Eurolega giura che si porterà tutto da Barcellona. Capito a che punto siamo, cara gente che volete cambiare le cose nel nostro basket?

0 A Renato VILLALTA che continua a mettersi in discussione quando sa benissimo perché questa Virtus non ha potuto fare un salto più alto di quello che ora la relega appena sopra la quasi decenza. Lo dica pure e a voce alta, Servono nomi e cognomi, dia un esempio al Petrucci che ora sembra molto distante dal presidente federale che diede via libera alla scelta del Ferdinando di Chiusdino per dirigere la Lega che, cari tutti, anche chi ne sparla oggi, è sempre la stessa da moltissimo tempo con i colpevoli che erano già noti .

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