Battisti in streaming

30 Settembre 2019 di Paolo Morati

Lucio Battisti

Il 29 settembre le canzoni di Lucio Battisti scritte con Mogol sono tornate disponibili sulle piattaforme di streaming e download. Chissà se c’è un legame tra questa notizia, che sta facendo discutere tutti gli appassionati di musica, e 29 settembre, il successo dell’Equipe 84 pubblicato nel 1967 (dove il titolo c’entrava niente con il testo, peraltro).

Al di là delle opinioni di ciascuno di noi sul confronto-scontro degli ultimi anni tra Mogol e gli eredi Battisti (ragioni economiche o artistiche?), la notizia è culturalmente decisiva nell’era dell’ascolto liquido, anche se da parte nostra rimaniamo sempre convinti che per sentire bene non ci si possa affidare agli algoritmi di compressione dello streaming, tanto più se in versione free, e alle cuffie standard di uno smartphone.

Detto questo, Lucio Battisti è stato un compositore fondamentale per la musica leggera italiana e non solo per quella, per cui è importante che le nuove generazioni di orecchie possano provare per lo meno a conoscerlo qualora i propri genitori non avessero provveduto in passato a guidarle in tal senso.

Certo è difficile spostare l’attenzione dei ragazzi quando nella proposta dell’immediato a dominare sono nomi e generi attualissimi (leggere la classifica di oggi su Spotify per capire di cosa stiamo parlando), mentre quando si tratta necessariamente di comprare (vedere quanto sta accadendo con iTunes) i suoi album si trovano per ora di nuovo al vertice.

Tutto normale, niente di nuovo, già visto e sentito nei vari passaggi generazionali. Il rifiuto per il vecchio e sconosciuto rispetto a quello che va per la maggiore e affine ai propri vergini timpani, tanto più se fruibile gratis. Al netto di numeri che oggi non valgono quelli dell’epoca d’oro della discografia, i nostri ragionamenti da malinconici ascoltatori degli anni Settanta e Ottanta ci fanno tuttavia dire che perdere l’allenamento ai Lucio Battisti (perché lo stesso vale per tanti altri nomi) e a quel tipo di musica (di ieri e di oggi) costruita per piacere prima all’autore che al pubblico, diventa pericoloso.

In attesa che in futuro online arrivino anche le canzoni con i testi di Pasquale Panella, è nel contempo necessario un avviso anche alla generazione di prima. La nostra. Lucio Battisti con Mogol non è solo le canzoni volgarmente definite ‘da falò’ che appunto su Spotify oggi sono le più ascoltate (da 29 settembre a Mi ritorni in mente passando per La canzone del sole), ma anche capolavori di suoni meno ripetibili nella testa e riproducibili alla chitarra davanti al fuoco, come Anima latina. Insomma, alla fine non facciamo i fenomeni prendendocela con i ragazzi di oggi se poi siamo i primi a vivere senza approfondire.

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