Barbie e le altre

22 Aprile 2014 di Stefano Olivari

‘Barbie è una zoccola’, così qualche anno fa scherzava ma non troppo Enrico Preziosi che all’epoca faceva soldi a palate come importatore della rivale Bratz. Il presidente del Genoa pensava evidentemente alle quote di mercato, non certo al significato del giocattolo. Perché la Bratz con la bambola più famosa del mondo non c’entra niente, visto che lei e tutte le varie principesse o fatine appartengono a un mondo infantile che vuole rimanere tale, mentre la Barbie è, per sintetizzare al massimo, una donna. Discorso a parte meriterebbero le italianissime Winx, figlie di un mondo che si rifà ai pomeriggi di Italia Uno, ma non divaghiamo. La notizia di qualche giorno fa è che la Mattel, detentrice dei diritti della Barbie che nel 1964 rilevò addirittura quelli della sua ispiratrice (la Lili Doll tedesca, ispirata a un fumetto pubblicato dalla Bild Zeitung), ha presentato una trimestrale negativa e questo risultato sarebbe in gran parte colpa della Barbie. La classica breve del quotidiano, fatta propria dal deejay che si crede Fiorello. Poi le cose non stanno proprio così, perché anche altri prodotti della Mattel stanno andando male (suggerimento: perché non fanno un Intellivision del terzo millennio?), ma domani è un altro giorno. Un punto a favore della Barbie è che è non è una bambola gradita nei paesi islamici, che in certi casi (Arabia Saudita) ne hanno proibito la vendita mentre in altri hanno ‘consigliato’ alla Mattel di proporre qualcosa di più castigato. Anche se in realtà Barbie è castigata, dipende da come la si vede e la si veste, al di là del fatto che non esista ‘La Barbie’ ma una pluralità di Barbie e non certo da oggi. Molto apprezzate, ai nostri tempi, quindi l’inizio degli anni Settanta (vorremmo tanto raccontarvi della nostra esperienza a Lotta Continua, ma avevamo 6 anni), e anche dopo quando in mano a sorelle e cugine vedevamo le varie Barbie Segreti di bellezza e e Barbie Rio. L’interazione con l’altro sesso di solito riguardava Big Jim, sempre della Mattel ma non progettato come fidanzato di Barbie (che era lo stupido Ken). Ma, al di là del cazzeggio, Barbie è un buon modello? Tipica domanda di chi pensa che Cassano e Balotelli debbano essere un esempio per i bambini. Domanda che non merita risposta, quindi, al pari di disquisizioni sull’anoressia che è un problema serio e non certo imputabile alla Mattel. Di certo Barbie è una donna attiva, con mille interessi, ama gli animali, cambia macchina e vestiti a velocità vertiginosa, non aspetta il principe azzurro ma è comunque in grado di apprezzarlo nell’ipotesi remota si presentasse. Meglio Barbie delle altre, insomma.

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