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Bandiera Roja

Stefano Olivari 22/07/2009

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di Stefano Olivari

Per i fanatici dello streaming Roja Directa (http://www.rojadirecta.com/) è un sito ormai superato, non a caso media tradizionali e magistratura l’hanno scoperto solo da pochi mesi. Si tratta, né più né meno, di un portale spagnolo che offre indicazioni circa la visione di partite di calcio e di tanti altri sport. Non le trasmette direttamente trasformando il segnale, non è una piattaforma per far caricare video agli utenti stile You Tube (anzi, molto spesso per quanto riguarda gli highlights triangola proprio con You Tube), non è nemmeno un sito di condivisione: semplicemente organizza le informazioni e pubblica i link dove è possibile (in teoria, viste certe limitazioni ‘cinesi’ peraltro facilmente aggirabili agendo sui dns) andarsi a vedere in diretta gli eventi. E’ proprio questa la materia del contendere, cioè della causa che Audiovisual Sport (detentrice dei diritti televisivi della Liga, fra gli altri) ha intentato al sito. La notizia, di pochi giorni fa, è che il tribunale di Madrid ha dato ragione a Roja Directa. Rimandiamo ai siti di El Pais e di El Mundo per i dettagli, la sintesi è che questo aggregatore non ruba i programmi a chi ne detiene i diritti e nemmeno indica link a siti ‘pirata’ (come è stato scritto ingiustamente, forse confondendo Rojadirecta con un famosissimo sito russo), ma indica collegamenti a siti di streaming che per il loro paese detengono regolarmente i diritti. Questa parte della sentenza è ambigua (del genere: io non dico come si fabbricano le molotov, ma do il link ad un sito dove lo si spiega) ma sta in piedi, mentre ridicolo è che Roja Directa sia considerata fuori dal discorso commerciale. Come tutti i suoi frequentatori sanno, per il sito che ha nella testata un disegno di Collina (a lui avranno pagato i diritti?) che sventola un cartellino rosso, non ci sono tasse di iscrizione ma una quantità di banner e pop up spesso a livelli dei peggiori siti porno (dipende dai giorni e dalle partite, quindi dal traffico). Il guadagno di Roja Directa è indiretto come potrebbe esserlo quello di un portale di scommesse, ma riferito proprio ai singoli eventi. Giuridicamente si può discutere (fra l’altro abbiamo letto sul sito del Mundo che in Spagna c’è in essere anche una causa della SGAE, la locale SIAE, contro un altro portale video), ma in pratica quella di Audiovisual è una battaglia persa. Nei prossimi post il racconto di come alcuni giornalisti italiani di pay-tv riescano a non pagare l’abbonamento alla ‘loro’ emittente: come possono poi pretendere che lo faccia un quindicenne? Certo è che questa sorta di esproprio proletario dei diritti video farà allo sport solo del male.
stefano@indiscreto.it

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