Balena incompetente

26 Maggio 2013 di Oscar Eleni

Oscar Eleni dal ventre della balena disegnata come logo da Nino Pellacani per i maturi baskettari radunati a Treviso. Lacrime nel ricordo, nell’emozione degli incontri, per la rinuncia ai buoni vini goriziani e alla preserata disertata dal paron Zorzi sempre ribelle. Lacrime a prescindere vedendo l’emozione di Buzzavo, di un Guido Borghi mai così simpatico da serntire, del Roberto Allievi che cercava fra sedie vuote chi non ne poteva più della genialità del calcio di serie B. Sui Maturi torneremo dopo aver ingoiato il peccato del rimpianto perché vedere la Ghirada vuota di campioni ci ha fatto male, anche se poi ci passeggiava un Alessandro Gentile che, finalmente, ha potuto stringere le mani, dei veri Olimpians nascosti dalla proprietà dei ganassa: capitan Pieri, capitan Iellini, bomber Vianello, Bariviera e la sua rabbia ancora non repressa verso Rubini e Gamba, Paolo Bianchi, lasciando perdere gli altri e di T.C. non facciamo il nome perché quelli lo multano, il ragazzo Gentile che passeggiava sereno dove ha fatto i primi veri passi da giocatore, ascoltando Djordjevic che non è mai banale.

Dalla balena al circo dei “competenti zero” che sbagliano ogni previsione, che vedono lungo come capita a chi non trova più  attributi e maracas. Stiamo sul breve e diamo quotazioni.

Non chiedeteci più di Siena. Straordinari, comunque vada a finire. Giusto che gli amici delle radio ci prendano per il culo chiedendo sempre: che faccia avevano i nostri? Mascalzoni e perfidi, ma stupendi.

Vi diamo a venti il passo indietro di Proli nell’Olimpia e di Sabatini nella Virtus. Per Arm,ani già pronta la relazione assolutoria, il colpevole veniva dalla Spagna e mangiava a Brescia.

Senza quota la resistenza di Villalta appena capirà che senza l’esposizione mediatica lo strangoleranno nella culla dove lui stava proprio bene. Certo Renatone non è tipo che si faccia sputare in faccia. Se molla ci dirà tutto sui conti e sui tornaconti.

Senza speranza la nascita del nuovo Palalido, inferno non dedicato a Rubini. Meneghin urla: vergogna. Il nuovo assessore dice che vergogna è il contratto del predecessore col privato Armani. Ciapa su. Oltre l’amianto il delirio.

Senza limiti l’offerta che Petrucci ha fatto al popolo baskettaro per tifare Azzurra tenebra. Speriamo abbia ragione lui e porti via dalla suite chi pensa che Azzurro debba essere privilegio.

Solidali con Carlton Myers insultato in un campionato UISP. Siamo a questo punto, ma l’UISP di oggi è figlia dello stesso partito inciucione e allora….

Diamo a dieci il pentimento dell’ingegner Cremascoli che forse non si è neppure accorta, o come è accaduto, non ha potuto accorgersi, per incompetenza, muraglia di copertura dei gas-gas che il Pea tormenta da sempre, insieme alla banda Osiris, che l’ultimo regalo di Arrigoni è un bel giocatore che i soloni solati della A2, almeno quattro società, hanno rifiutato perché ritenevano Ragland non adatto al loro tiro nella cesta.

Nel gruppo  competenza zero la famiglia dei soloni che non ci daranno più la NBA perché SportItalia ha contratti in chiusura al 30 giugno e SKY non ha intenzione di rinnovare per svenarsi ancora di più con la Formula uno che non era nei patti per molti abbonati di ieri rimasti oggi senza gli sport alternativi che gli uomini del cielo avevano promesso in tempi di monopolio Rai. Questi soloni consideravano vecchia San Antonio e ora rischiano di trovarala in finale. Per la verità alzi la mano chi non considerava al limite della resistenza la stagione di Siena riveduta e corretta dalla crisi, con 25 partite in più delle avversarie nelle gambe.

Quota zero per stabilire il godimento di Ferdinando Minucci mentre lasciava l’arena del Forum accompagnato da cinque guardie del corpo servite da “seggiolina”, l’uomo dei veleni che ha convinto Peterson ad essere l’Isca del terzo millennio, dal gruppo ilarità zero che doveva far congedare Scariolo in conferenza stampa pubblica. Volevamo la verità, dal siluro a Frates al resto. Ora ci daranno la loro verità, ma attenti, don Sergio è tipo che appena si rigenera poi qualcosa la dice, la deve dire.

Share this article