logo

Esercizi di ciclostile

Avanguardia e ladri

Stefano Olivari 13/10/2008

article-post

1. Pierre Bordry dell’Antidoping francese aveva spiegato il metodo a Stade 2 di domenica 5/10: “Châtenay-Malabry lavora in stretta collaborazione con Epalinges. Così che tra i controllati al Tour sarà dichiarato positivo solo chi risulta tale, sia a noi che a loro. In accordo con il codice Wada. In tutto una trentina, i profili ematici personali che risultano irregolari”. Il progetto Cera (Continuous Erythropoietin Receptor Activator) si basava da più tempo su uno studio d’applicazione del test Elisa (Enzyme Linked Immunosorbent Assay) alle analisi sangue e urina. Obiettivo l’identificazione di una molecola Peg (Polyethylene Glycol) alla quale l’altra particolare molecola di Epo s’accompagna. Comunque assimilata, per via endovenosa o sottocutanea, da Mircera Roche o da altra soluzione. E dopo il consulto medico Parigi-Losanna ecco l’avallo politico Ffc-Uci-Cio, per il riesame dei campioni prelevati durante lo svolgimento dell’ultima Olimpiade di Pechino: però, comunque all’avanguardia, il più incredibile (o meno credibile) degli sport professionistici.
2. Bologna. Al Santuario della Madonna di San Luca presso il Colle della Guardia, 2 km con una punta al 18%, si sale forte solo di spalle. Tanto peggio per chi, come Fiorenzo Magni al Giro d’Italia, procede pellegrino con una clavicola fratturata: stringendo nei denti un nastro elastico (il tubolare della leggenda) per spingere comunque sul manubrio. 4/6/1956, 16a tappa, mini cronoscalata vinta da Charly Gaul. E nell’Emilia paranoico di sabato pomeriggio – appassionati sazi e disperati a tormentarsi sul motore truccato di questo o di quello, uscito dal gruppo alla velocità di una 50 Special, sul poggio caro a Enrico Brizzi e Cesare Cremonini – visto invece tra gli altri e dagli altri, un Damiano Cunego piuttosto ingessato, senza gambe né braccia nel finale. Scena imperdibile per i tre regolaristi Davide Rebellin, Alexandr Kolobnev e Cadel Evans, regolarmente ben piazzati ai magri 2°, 3° e 6° posto, appena dietro Danilo Di Luca. Nei loro occhi sognanti, viaggiando con la fantasia fino al lungolago di Como, il miraggio di un grasso Lombardia dove si servono solo primi.
3. Il “grande evento” Varese 2008 – classificazione come da decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, stanziamento complessivo del piano delle opere di 78.991.599,76 € – è una partita politico-economica che si protrarrà ben oltre le due settimane successive a quella iridata, 22-28/9, 650.000 spettatori totali secondo l’autostima dell’organizzazione (350.000 per i professionisti). Ascolti tv: share medio 11,09% venerdì, 12,76% sabato, 12,77% domenica. Risultato discreto, ponderate collocazione e concorrenza. “Appena 35.000”, invece, i biglietti andati venduti sui 150.000 fatti stampare, lamentano pidocchiose le testate locali. Come se il pubblico del ciclismo fosse abituato a metter mano al portafoglio. Troppa grazia. È che nella città giardino aveva poi preso piede tutto un gridare al miracolo commerciale, a partire dall’inizio dell’estate. Esaltazione per lo più ingiustificata. E arrivata la fine della fiera, il crollo delle aspettative ha fatto danni soprattutto morali. Fisiologico -40% nei ricavi dei negozi, nel centro chiuso al traffico. Ma va?
4. I suoi primi cinquant’anni 2. Riassumendo: Jeannie Longo si dà al ciclismo ventenne, correndo per altri quattro anni in parallelo sugli sci e dopo aver già vinto, da junior, i Dipartimentali di disco, cross e 800 nell’atletica leggera. E da subito, a livello nazionale, conosce poche rivali, nessuna veramente competitiva. “Nonostante la sua evidente inesperienza tattica e una posizione in bicicletta molto migliorabile”, ricorda ipercritico Patrice Ciprelli, il preparatore di sempre. Fidanzato di lei dal 1983, marito dal 1985. Sono la coppia più sportiva del mondo piccolo della sportivissima Saint-Martin-le-Vinoux, 5187 abitanti e una grande palestra intercomunale (che porta il nome della celebrità locale, da viva). Madame ha fondo, è irresistibile sul passo e in salita. Le capita però di sbagliare qualche volata. Nel caso, è una francese che s’incazza con se stessa. Sperimentata con successo la strada, ventunenne prova anche la pista: gira che è un piacere, gode a inseguire. Collezione di maglie tricolori sempre più fornita, al 1984. 11, e non finisce qui. (Continua).

Francesco Vergani
francescovergani@yahoo.it

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Ballando per un corner

    di Dominique Antognoni Ovunque l’ipocrisia impera, ma quando si tratta delle nazionali si supera il livello già altissimo di altri settori. Intanto nessuno ancora ci ha spiegato perchè sia obbligatorio presentarsi: se l’onore fosse davvero così grande uno dovrebbe rispondere alle convocazioni scattando, senza bisogno di imposizioni. Non é più obbligatorio nemmeno fare il servizio […]

  • preview

    Il sonno dell’ingiusto

    1. No, non può far testo una Japan Cup del 26/10, 151,3 km di cortezza, 64 iscritti di numero (59 partenti, in 55 all’arrivo). Però la stessa può fare sensazione, e anche al di là del suo scontatissimo risultato finale. Poteva forse uscire dai dieci, il capitano di una delle due formazioni più forti del […]

  • preview

    Audace colpo del solito noto

    1. Como. Rispettati pronostico, pubblico, patron dei laminati d’acciaio prerivestiti. Damiano Cunego è uno di parola. Ha vinto tre degli ultimi cinque Lombardia ridisegnati intorno al lago, tracciati con Ghisallo, Civiglio e San Fermo della Battaglia negli ultimi 60, vorticosi km. In uno ha regolato allo sprint Michael Boogerd, Ivan Basso e Cadel Evans. In […]

  • preview

    Avanguardia e ladri

    1. Pierre Bordry dell’Antidoping francese aveva spiegato il metodo a Stade 2 di domenica 5/10: “Châtenay-Malabry lavora in stretta collaborazione con Epalinges. Così che tra i controllati al Tour sarà dichiarato positivo solo chi risulta tale, sia a noi che a loro. In accordo con il codice Wada. In tutto una trentina, i profili ematici […]

  • preview

    Controllare il radiatore

    1. Perché salutare con favore il ritorno alle gare di Ivan Basso (Japan Cup del 26/10, ancora sul circuito iridato di Utsunomyia 1990: ricordando Rudy Dhaenens 1961-1998) e non quello di Lance Armstrong, neanche reduce da una squalifica, per quel che vale? E perché non quello di Alexandre Vinokourov, a beneficio della gloriosa nazione del […]

  • preview

    L’autunno varesino splende

    1. Varese. Misurato più lungo il muso di Damiano Cunego, che non l’applauso a Paolo Bettini (ed Erik Zabel), frequentando le Bettole nel dopo corsa. 12° e 13° giro hanno ubriacato di fatica mezzo gruppo, ancora lontano dal traguardo. Alessandro Ballan il più sobrio tra i tredici che hanno come vinto alla schedina. Italia e […]

  • preview

    Adulanti con juicio

    1. Si dice che Mendrisio 2009 farà gli stessi spettatori di Varese 2008, incassando la metà ma spendendo un terzo. Quando si dice il senso degli affari e delle proporzioni. Si dice che il cronoman italiano – uno dei pochissimi – attualmente più in forma, non si capaciti della sua esclusione dal Mondiale di specialità. […]

  • preview

    Preferenze da candidato unico

    1. 1° Paolo Bettini, 2° Davide Rebellin, 3° Damiano Cunego, 4° Alessandro Ballan. A Suances all’arrivo come a Varese in partenza, le gerarchie sono quelle, stabilite dall’esperienza e da Franco Ballerini. Commissario tecnico molto commissario e poco tecnico: selezione di convocati, riserve e titolari, non solo in base alle attuali condizioni di forma di tanti, […]

  • preview

    Ballan sui lupi

    1. La classe di Alessandro Ballan non l’ha nessuno dei suoi coscritti: né Joaquím Rodríguez Oliver né Sylvain Chavanel, per dirne due che ne hanno intravisto la sagoma in oro, nella nebbia di La Rabassa. Ma la maglia del líder della Vuelta cambierà presto indossatore e al più tardi (nel 2010) colore, per differenziarsi da […]

  • preview

    La Vuelta buona

    1. La terza corsa a tappe al mondo, s’intende dal punto di vista italiota, passa sempre in secondo piano rispetto all’ennesima smentita, richiestissima, di una non notizia (la passata frequentazione di Mario Cipollini da parte di Magda Gomes: “Molto simpatico, ha un bell’accento toscano. Ci siamo incontrati come amici”) o all’ultima sul futuro di Riccardo […]