Stefano Olivari
Nato a Milano nel 1967, laureato alla Bocconi, dall'inizio degli anni Novanta scrive di sport, economia e cultura pop. Come giornalista professionista ha lavorato per la Voce, Repubblica, Tuttosport, Mediaset, Tre, Ansa, Calciatori.com, Radio Rai, Guerin Sportivo, il Giornale, il Corriere del Ticino e ovviamente Indiscreto, di cui dal 2000 è direttore ed editore. Come autore ha scritto 9 libri e come editore ne ha prodotti altri 37.
Il Dna della Germania
di Stefano OlivariL' incubo del marketing Fifa sta prendendo corpo: ottavi di finale con meno grandi tradizionali del previsto e con quasi nessuna africana. Di sicuro Germania e Inghilterra dovranno nell' ultima partita del loro girone battere Ghana e Slovenia, se vogliono evitare rischi, mentre la Francia è praticamente fuori e la Spagna non se la sta [' ]
Co-campioni senza cuore
di Stefano Olivari Scusate il ritardo, ma abbiamo appena messo un centello a 1,65 sul pari di Messico-Uruguay. Così, tanto per pagarci un giorno a Pinarella di Cervia. Queste erano le cose davvero importanti, fra quelle meno c' è una Francia incredibilmente quasi fuori dal Mondiale per colpe proprie ed episodi decisivi: Hernandez era partito in [' ]
Il pallone da spiaggia
di Stefano OlivariArgentina, Brasile e adesso Spagna: tre indizi che provano l’assurdità dello Jabulani, mostro Adidas che non ha aumentato il numero dei gol pur aumentando i problemi ai portieri scarsi. Non solo: ha peggiorato la qualità dei calci di punizione, quella dei tiri dalla media distanza (tutti più alti del voluto) e soprattutto quella [' ]
Meno occasioni di Perani
di Stefano OlivariAll' Ellis Park Luis Fabiano ha avuto molte meno occasioni rispetto al Marino Perani di Middlesbrough 1966, però il Brasile la sua Corea è riuscito ad evitarla. L' ha evitata con una difesa perfetta, tolte le leggerezze finali, unita alla capacità di gestire psicologicamente un pessimo primo tempo senza farsi prendere dall' ansia di cambiare tutto. [' ]
Contro il senso comune
Il calcio delle nazionali ha una percentuale di quote sbagliate superiore a quella del calcio di club, per due ragioni precise. La prima: non c’è un’attività continuativa, difficile valutare formazioni che giocano poche partite all’anno quando anche i migliori quotisti spesso non vanno al di là di valutazioni sui singoli. La seconda: l’effetto ‘marchio’ è [' ]
Parando i guai
di Stefano OlivariIl Mondiale dell' Italia non è finito, ma non è neppure veramente iniziato. Nell' uno a uno con il Paraguay la manovra azzurra è stata buona, con De Rossi e Montolivo quasi ai loro livelli, e alcuni singoli hanno brillato (bravo Pepe, fra cambi di fascia e intensità per 90 minuti), ma tutto il resto [' ]
Il mago di Ozil
di Stefano OlivariPochi gol, errori dei portieri ma soprattutto dei centrocampisti dovuti all' orrido Jabulani, dibattiti sull' importanza culturale della vuvuzela. Sudafrica 2010 non è ancora davvero decollato, anche se storicamente le prime partite dei gironi sono sempre le più bloccate. Le seconde quelle con gli attacchi che si svegliano, le terze quelle più farlocche, niente disseta [' ]
La mano di Capello e quella de Dios
di Stefano OlivariAaaahhh, la mano dell' allenatore. Quella di Capello si vedrà forse nei momenti decisivi, dagli ottavi in poi, perchè contro gli Stati Uniti la sua Inghilterra ha mostrato brillantezza fisica ma anche il solito 4-4-2, con centrali di centrocampo che si inseriscono e ribaltano l' azione ma che pur essendo campioni (Gerrard più di Lampard) [' ]
Visti ma non sentiti
di Stefano OlivariFinalmente si è iniziato a giocare, con due partite piene di errori e quindi divertenti. La retorica da uomo bianco progressista, del genere ' mai vista una cerimonia inaugurale tanto colorata' , ha un qualcosa di razzista che non sapremmo spiegare: apprezzate il fatto che nemmeno proviamo a farlo.La morte della bisnipote dopo il concerto [' ]
Il mondo di Zeman
Il Mondiale non ci fa dimenticare l' orticello e l' eco mediatica ovviamente nulla dell' ingaggio interista di Rafa Benitez, amante del calcio muscolare e tatticamente poco lontano da Mourinho. E' un ' signore' , questo sì, nell' accezione italo-giornalistica del termine: parla bene di tutti e nessuno lo criticherà per le sconfitte, in fondo la palla è rotonda e ad [' ]