Stefano Olivari

Nato a Milano nel 1967, laureato alla Bocconi, dall'inizio degli anni Novanta scrive di sport, economia e cultura pop. Come giornalista professionista ha lavorato per la Voce, Repubblica, Tuttosport, Mediaset, Tre, Ansa, Calciatori.com, Radio Rai, Guerin Sportivo, il Giornale, il Corriere del Ticino e ovviamente Indiscreto, di cui dal 2000 è direttore ed editore. Come autore ha scritto 9 libri e come editore ne ha prodotti altri 37.

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    Meglio degli uno a zero

    di Stefano OlivariIl Mondiale avrà il suo ottavo vincitore diverso, su diciannove edizioni non è in fondo una cattiva statistica. L' unica manifestazione davvero planetaria magari non proporrà il miglior calcio possibile, ma di sicuro è l' unica a regalare emozioni vere anche a chi non è legato ad una delle due squadre in campo. A quale [' ]

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    Legittimando il risultato

    di Stefano OlivariCi sono cose che i soldi e la retorica dell' uguaglianza, nel senso di appiattimento delle differenze, non potrranno mai comprare. La cultura, l' identità, il senso della storia anche (per non dire soprattutto) negli epigoni più modesti. Nella semifinale mondiale dell' Uruguay, in un calcio dove è molto più difficile emergere rispetto al 1930 o [' ]

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    Ritorno a Casillas

    Cardozo come Gyan, rigori che avrebbero potuto cambiare la storia. Poi i profeti del dopo possono anche avere trovato una superiorità netta della Spagna, che come costruzione di gioco c' è anche sicuramente stata, ma per il Paraguay questa occasione perduta rimarrà un rimpianto eterno. Primo di tempo di rara bruttezza ma non certo per il [' ]

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    Stecca di Bilardo

    di Stefano OlivariGli antipatizzanti di Maradona sarebbero stati contenti in ogni caso, perchè con un' Argentina campione del mondo avrebbero dato ogni merito a Carlos Bilardo. Proprio l' ex c.t. campione 1986 e vicecampione 1990, direttore tecnico della nazionale e secondo molti unica mente tattica di quello che si è poi visto in campo. Di sicuro in [' ]

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    La storia siamo noi

    Una piccolissima nazione, grande solo nel calcio, contro un continente intero. Questi secondo la retorica del cosiddetto ' new football writing' , la corrente letteraria (nei paesi dove esiste una letteratura sportiva, in altri siamo a ' Super Mou' e ' Pato con il Diavolo' ) che trova significati geopolitici anche nella più insulsa delle rimesse laterali o in una [' ]

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    In Brasile non ci sono più giovani

    di Stefano OlivariImpossibile non amare il Mondiale finché ci saranno quarti di finale come Olanda-Brasile, l' instant-classic che tutti aspettavamo perchè per entrare nella leggenda tutti devono avere nomi da leggenda. E' la crudele legge del marchio: Brasile-Cile e Olanda-Slovacchia saranno sempre un' altra cosa. Partita di una intensità clamorosa, quella di Port Elizabeth, su cui è [' ]

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    L’Altra Milano un anno dopo

    di Stefano OlivariEsattamente un anno fa abbiamo vissuto il giorno più bello della nostra vita, presentando un libro velleitario e costosissimo scritto insieme all' amico Giorgio Specchia. Velleitario perchè aveva l' ambizione di raccontare la pallacanestro italiana degli anni Sessanta e Settanta attraverso le vicende di una squadra sfigatissima e nemmeno romantica: una squadra come tante, senza [' ]

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    L’impotenza di Ronaldo

    di Stefano OlivariUn' impotenza che non dipende da cause tecniche ma da mancanza di desiderio, quindi non curabile nè con il Viagra della fortuna nè con il Cialis del far passare il tempo. Questa è sembrata la malattia di un inspiegabile Portogallo in un ottavo che avrebbe strameritato di perdere anche solo per la formazione iniziale: [' ]

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    Un livello da Lippi e Pepe

    Sarà anche vero che il Mondiale di calcio è un altro calcio, anzi secondo molti non è calcio né tantomeno uno sport. Però guardando Komano avere la faccia di quello che si vorrebbe suicidare e i suoi compagni piangere dopo il rigore di Cardozo non ci viene in mente molto altro che sappia descrivere così [' ]

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    Teledipendenti e perdenti

    di Stefano OlivariUn caposaldo della filosofia dei dilettanti è che sia meglio scommettere su eventi che si riescono a seguire in diretta televisiva. Idea che spesso sconfina nella superstizione ed è smentita dalle statistiche dei bookmaker, i cui profitti maggiori vengono di solito ottenuti sulle partite con grande visibilità mediatica. Quelle su cui tutti hanno [' ]