Atteggiamento friulano

27 Agosto 2012 di Libeccio

Comincia la nuova avventura del campionato italiano di massima serie e, anche se molto molto ridimensionato in fatto di protagonisti, per noi rimane la competizione più bella del mondo. Quella (l’unica) che toglie alla domenica quel senso di provvisorietà e inutilità che tutti ben conoscono. Proviamo a fare una previsione di quelle che alla fine arriveranno tra le prime 5, ovviamente con la premessa che fino al 31 agosto qualcosa di significativo potrebbe cambiare per via della campagna acquisti ancora aperta.

Per il momento, al primo posto vediamo la Juventus anche quest’anno. Non ci sono elementi per immaginare qualcosa di diverso. Come le grandi squadre fanno sempre, aveva concluso la sua campagna acquisti già a giugno e il resto sono stati piccoli movimenti. Sarà una squadra ancora più matura rinforzata da un paio di acquisti centrati. Ancora lontana dall’Europa che conta, ma forte sicuramente per vincere il titolo in Italia. Le manca ancora il grande uomo gol. La vicenda Conte servirà a compattare ancora di più l’ambiente (la propaganda che grida allo scandalo serve in realtà proprio a questo), il danno tecnico sarà minimo visto che da più di vent’anni in Italia ci sono i telefoni cellulari.

Al secondo posto diciamo Napoli che ha una squadra veramente forte in ogni reparto e una piazza che fa volare quando le cose vanno bene. Il Napoli avrebbe l’11 per vincerlo, il campionato, se non fosse appunto il Napoli (i fattori ambientali agiscono anche negativamente) e a guidarla non fosse Mazzarri che nell’ultima parte del campionato lascia sempre qualcosa di troppo per strada.

Al terzo posto, nonostante l’esordio contro la Sampdoria, diciamo Milan. Sicuramente qualcosa ancora verrà fatto in tema di acquisti e quello di ieri era troppo brutto per essere vero. Al Milan sembra arrivato il momento dei conti conclusivi, che una volta tanto potrebbero anche toccare Galliani in prima persona. Questo si vocifera nelle redazioni che contano e questo noi vi riportiamo (visto che apparteniamo a una redazione che non conta). Non si cedono pezzi pregiati come quelli ceduti dal Milan senza pagare un forte dazio in termini di risultati e per forza di cosa ci sembra che quello appena cominciato sarà per il Milan un anno di transizione. Però c’è la Champions da onorare.

Al quarto posto diciamo Udinese che anche quest’anno confermerà le cose buone di cui sappiamo già. Squadra svuotata dei suoi talenti migliori, che però riesce sempre a far quadrare il cerchio. Merito della società, di Pozzo e di Guidolin. Merito anche della gente del Friuli che prende ogni cosa senza fare drammi. In altre parole: che dà al calcio il suo giusto valore, cioé di antidepressivo domenicale. I tempi di ‘O Zico o Austria’ sono lontani.

Al quinto posto diciamo Roma. Perchè Zeman dovrà pur fare meglio di Luis Enrique, perchè ha molto comprato, perchè ha molti talenti nascenti che potrebbero anche esplodere, e perchè Zeman è bravissimo in questo, anche se poi a volte perde partite vinte o ne pareggia altre che poteva vincere. La Roma è un pò l’incognita del campionato, nel senso che potrebbe anche diventare la sua principale sorpresa. Noi comunque la vediamo quinta.

Non abbiamo compreso l’Inter tra le prime 5, non casualmente. Anche se il marketing vorrebbe che dopo un tre a zero in trasferta si parlasse di scudetto. Moratti ha costruito una squadra senza capo nè coda, prendendo modesti giocatori in squadre di bassa classifica, oppure comprando esuberi di seconda o terza fascia. In più ha preso Cassano (l’autonomia del suo entusiasmo è di solito di due mesi dopo la firma del contratto) rendendo evanescente il rientro del cresciuto Coutinho e gestito grandi giocatori come Maicon e Julio Cesar come fossero appestati dell’ultima ora. L’Inter sta dimostrando di non avere una politica di mercato e di non avere un progetto chiaro. Da Mourinho a Stramaccioni, da Eto’o a Palacio (sempre meglio del ventilato Gilardino), è significativo che le giocate importanti vengano dai resti della squadra che fu: Sneijder, Milito, Cambiasso. Deficitaria anche nella scelta del pur bravo Stramaccioni (secondo noi non all’altezza del compito su traguardi importanti). Anche la tanto sbandierata svolta societaria non si intravede ancora (i cinesi sono entrati o no?). Una pericolosa incognita, insomma, che però gode di buona stampa.

 Libeccio, 27 agosto 2012

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