Apple Tv+, Steve Jobs si rivolta nella tomba

27 Marzo 2019 di Stefano Olivari

C’era una volta Apple. Adesso la gloriosa azienda fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak, frutto anche delle visioni della California post Sessantotto, con la televisione in streaming si è messa a fare concorrenza a Netflix e a tutti gli altri player del settore, magari anche a Dazn, in un mercato relativamente maturo. La presentazione dell’altro giorno è stata infatti imbarazzante per la pochezza dei concetti espressi, sia pure in un contesto hollywoodiano, così come imbarazzante è… l’imbarazzo di media che anelano alla pubblicità di Apple e non possono dire che Apple Tv+ ha un contenuto di novità pari a zero, che Tim Cook è un bravo ragioniere trovatosi al posto giusto nel momento giusto, che la Apple continua a prosperare soltanto grazie alla fedeltà alla marca dei suoi utenti, noi fra questi, che uno Huawei non lo sfiorerebbero nemmeno se minacciati dalle Guardie Rosse di Xi. Ma che cos’è Apple Tv+?

Apple Tv+ è una piattaforma di streaming a cui si potrà accedere tramite una normale app, appunto Apple Tv. E proporrà, esattamente come gli altri servizi in streaming, una serie di contenuti dietro il pagamento di un canone mensile. Serie televisive, documentari, anche spettacoli visto che sul palco insieme ad altri pesi massimi (Spielberg, Ron Howard, J.J. Abrams) è stata fatta salire niente meno che Oprah Winfrey. Quando si potrà vedere Apple Tv+? Fra circa sei mesi. Quanto costerà? Non è stato detto e non è un dettaglio, ma pare difficile che si esca dal range 10-15 dollari-euro al mese. La differenza la faranno le serie tv originali, come è nel caso di Netflix e Amazon Prime (di cui in Italia abbiamo una percezione sbagliata, visto che ce la siamo trovati con i 3 euro al mese del vecchio Amazon, mentre in America costa il triplo), ma anche gli accordi di esclusiva con i produttori e soprattutto la capacità di tenere gli utenti dentro al mondo Apple, rendendo più comodo adattarsi a Apple Tv+ che uscire da questo mondo ed effettuare una scelta.

Per questo siamo in una fase in cui il lupo fa l’agnello, cercando di integrarsi con i servizi di streaming già esistenti invece di provare a mangiarli subito. Apple Tv+ ce lo troveremo, per dire, anche sulla nostra chiavetta Fire Tv (quindi Amazon) e nell’applicazione di Apple Tv continuerà ad essere possibile coordinare tutti i servizi di streaming a cui siamo abbonati, non soltanto quelli Apple. Quindi in un mondo di tutti onesti la battaglia dovrebbe svolgersi sul piano dei contenuti ed è la prima volta che in questo senso Apple scende in campo. Da distributore dei contenuti (musica, libri, film) prodotti da altri a produttore e venditore mettendoci la faccia, con tutti i rischi del caso, in un mercato creato da altri e in cui non si ha in mano il pallino del gioco. Magari Apple Tv+ avrà successo, quanto sta facendo Apple Music ai danni di Spotify lo fa prevedere, ma ad 8 anni dalla morte di Steve Jobs l’azienda non ha ancora proposto qualcosa di ideologicamente nuovo, qualcosa che ci possa cambiare la vita emozionandoci. Gli eredi si godono i bilanci, ma il fondatore si starà rivoltando nella tomba.

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