Apple ottavo paese del mondo, l’Italia il nono

20 Agosto 2020 di Indiscreto

Apple è diventata la prima azienda americana a superare i 2.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, la seconda a riuscirci nel mondo dopo i sauditi di Aramco. Per fare più impressione si può dire che la capitalizzazione dell’azienda fondata (e anche rifondata) da Steve Jobs e diretta da Tim Cook abbia superato il PIL annuale dell’Italia (sono cose diverse, ma pur sempre indici di dimensione), rendendo quindi Apple l’ottava nazione del mondo dietro a Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia e India.

Asterisco provinciale: nel 1987 l’Italia era quinta per PIL nel pianeta dietro a Stati Uniti, Giappone, Germania e Francia. Il quarto posto del 1991, quello del famoso annuncio di De Michelis, si riferiva in realtà alla produzione industriale: comunque un gran risultato che nel 2020, in un paese di sussidiati e di lavori finti, ci sembra grandissimo.

L’impresa di Apple è avvenuta a nemmeno due anni dal superamento del primo trillion, cioè mille miliardi nell’accezione giornalistica statunitense (e ormai un po’ anche nostra), da non confondersi con il trilione in senso matematico, che equivale ad un miliardo di miliardi. Da non dimenticare che Apple, insieme ai soliti Facebook, Alphabet (cioè Google), Amazon e Microsoft, ha trascinato lo S&P 500, l’indice azionario americano, ai suoi massimi di sempre, lasciandosi almeno in senso finanziario il Covid-19 alle spalle, anzi si può dire che il coronavirus abbia lavorato per il successo di questo tipo di aziende, fra smart working e gente impaurita chiusa in casa.

La prima considerazione: in un mondo di fuffa, con la stessa Apple che vede il suo futuro soprattutto nei servizi, il successo di Apple è ancora in gran parte trainato dai prodotti fisici. Smartphone, iPad, Mac, eccetera. Con riferimento al solo mercato degli smartphone, Apple incamera il 32% del fatturato mondiale del settore e il 66% dei profitti (Samsung al 17, gli altri dispersi, fonte Forbes).

La seconda: la gigantesca ondata di liquidità sta facendo sovrastimare le azioni di aziende si successo: Warren Buffett ha oltre il 40% del suo patrimonio puntato su Apple, lo abbiamo letto tutti, ma anche migliaia di fondi pensione e fondi di investimento hanno questo titolo in testa ai loro investimenti e, cosa più importante, la raccomandazione della maggior parte degli analisti amati da noi follower è ancora buy (o buoi?). Il prezzo ‘giusto’ come al solito non esiste, se no qualsiasi persona in grado di leggere un bilancio sarebbe miliardaria.

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