Antica Trattoria della Pesa, il milanese eterno

5 Novembre 2016 di Stefano Olivari

Non siamo grandi esperti di ristoranti che propongano cucina milanese, come del resto non lo è quasi nessun milanese: perché mangiare le stesse cose che ti faceva tua madre, al di là dell’effetto-affetto nostalgia? Ci rendiamo conto che in altre parti d’Italia e della stessa Lombardia si ragiona diversamente, ma non possiamo improvvisarci bergamaschi, senesi o napoletani. Comunque uno degli indirizzi considerati ‘sicuri’, nel senso che per sentito dire ti dicono tutti che è buono, è quello dell’Antica Trattoria della Pesa.

Dopo diversi anni ci siamo ricapitati e già all’entrata non siamo rimasti delusi, perché il locale è rimasto molto curato e attento a dare la sensazione di antico (è nato nel 1880 e prende il nome, appunto, dalla pesa che ancora oggi si può vedere e che era legata al vicino dazio) e di caldo. Il posto è su molte guide, intendiamoci, quindi l’altissima percentuale di stranieri si spiega anche così, però l’atmosfera (che per noi di Pagando il conto vale moltissimo più della cucina, diversamente staremmo casa a mangiare Cipster di fronte al punto sulla B di Diletta Leotta) ha qualcosa di avvolgente e regala subito uno stacco con l’esterno. Molto legno e in generale arredi più originali che ricostruiti. Camerieri italiani (anche se negli anni Trenta lì lavorò Ho Chi Mihn…) e spazi fra i tavoli assolutamente da aumentare: siamo tutti imprenditori, certo, ma anche se parliamo del tempo o di Marcelino ci dà fastidio che il vicino ascolti.

I piatti sono quelli della tradizione milanese, dall’ossobuco con risotto (che a noi non è mai piaciuto, al di là del discorso vegetariano) alla ‘cassoeula’ (quando è stagione, altro piatto che in generale non ci convince), dal rognone trifolato agli involtini di verza. Giudizi personali: giustamente classico il risotto giallo classico, buonissimo quello al salto, buona la cotoletta proposta nella versione viennese (quindi battuta e bassa), ottima la preparazione delle patate al forno. Bene alla vista i dolci, ma diamo un giudizio (eccellente) soltanto sull’unico assaggiato, cioè la tarte tatin. L’ambiente non è rumoroso e non c’è odore di cucina, il servizio ha i tempi giusti. Parcheggio impossibile in strada, un po’ per la zona (siamo vicini a Corso Como) e molto per i tanti lavori eternamente in corso, ma il silos davanti a Eataly è comodo. Praticamente a fianco la Pesa ha aperto un bistrot, che abbiamo letto puntare sulla contaminazione (non diciamo fusion) fra tradizione lombarda ed emiliana, con propositi creativi, ma non l’abbiamo ancora provato. Risotto a 15 euro, cotoletta a 30, dolci sui 9 di media: non certo cifre modiche (soprattutto per noi di ‘Pagando il conto’, che alla fine tiriamo fuori i nostri soldi), ma coerenti con la zona, il prestigio del locale e la qualità. In estrema sintesi: milanese per chi vuole andare sul sicuro.

ANTICA TRATTORIA DELLA PESA, viale Pasubio 10, Milano.  Telefono: 02 6555741. Sito web: anticatrattoriadellapesa.com (presenza più recente di Indiscreto: novembre 2016)

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