Annibale a Sanremo

22 Gennaio 2022 di Paolo Morati

Annibale Giannarelli ha vinto l’edizione 2021 di The Voice Senior. Una vittoria più che annunciata e meritata, considerato il livello altissimo di questo cantante e musicista, emigrato giovanissimo in Australia e voce di alcune colonne sonore tra le quali la più importante (e leggendaria) è Lo chiamavano Trinità, composta da Franco Micalizzi. Interpretata di nuovo nella finalissima a quattro, in cui a suon di televoto ha sbaragliato gli altri partecipanti, tutti comunque in buona parte professionisti.

Una vittoria, quella di Annibale, che non deve suonare come un semplice riconoscimento a un vero artista ignorato dal proprio Paese, forse perché troppo bravo, quando avrebbe potuto avere un’importante carriera tra l’altro non solo da crooner, visto come padroneggia il pianoforte. Straordinaria a questo proposito la sua versione, lui e il piano appunto, di My Way in finale. Fatta sua e trasformata in modo magistrale. La vittoria deve invece essere un nuovo punto di partenza per far sentire, a 73 anni, la sua voce e musica agli italiani, non solo ai tanti già stregati nel mondo dal grande tema del film con Bud Spencer e Terence Hill, ripescato anche da Quentin Tarantino per Django Unchained.

Un primo passo auspicabile è che Annibale Giannarelli venga invitato al Festival di Sanremo a cantare come superospite, a un orario civile, magari proprio in apertura di serata. Lo vediamo seduto al pianoforte con l’orchestra intorno come avrebbe da tempo già meritato. Un superospite vero, che non ha dischi, fiction o film in promozione, ma solo la sua arte e talento da portare sul palco dell’Ariston. Ecco Amadeus, che perlomeno per ragioni anagrafiche deve probabilmente anche lui qualche emozione alla voce di Annibale, ci faccia un pensierino. E magari qualcuno gli produca anche un disco con i sacri crismi. Noi ci speriamo.

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