Amazon Alexa, l’assistente personale che ci spia

25 Ottobre 2018 di Indiscreto

L’ennesimo gadget inutile che complica le nostre vite oppure qualcosa che ci sarà di aiuto quotidiano? Su Amazon Alexa non abbiamo ancora un’opinione precisa, l’unica certezza è che finalmente da martedì 30 ottobre questo assistente personale arriva sul mercato italiano, sui vari dispositivi Echo (ce ne sono quattro versioni: Echo, Echo Plus, Echo Dot ed Echo Spot), che si presentano come piccoli altoparlanti (smart speaker, per il nonno multimediale) da collocare nel posto della casa dove siamo più di frequente o anche in più stanze diverse. Nella sostanza si tratta di installare una app sul nostro smartphone e attaraverso quella governare Alexa, di cui i nerd parlano in termini neutri ma che indubbiamente come nome evoca una segretaria che la dà o promette di darla al suo superiore, che nell’occasione saremmo noi. Non sfugge infatti al marketing, di Amazon o di qualsiasi azienda tech, che i principali devoti a questi giocattoli per adulti sono soprattutto uomini. Ma cosa serve questa, o questo, assistente digitale? La risposta è una e una sola: a governare una casa con vari elettrodomestici connessi in rete, dal normale computer fino alla lavastoviglie.

Riproduzione di musica (non solo quella di Amazon Music), risposte a curiosità in stile Google (fra l’altro il concorrente è Google Home), previsioni meteo, notizie, eccetera. Niente che non si possa fare con lo smartphone, lo diciamo senza voler fare i disfattisti. La vera svolta sarebbe e probabilmente sarà quella di gestire la casa con Alexa, tramite comandi vocali recepiti dalla nostra assistente. Lavastoviglie, macchinette da caffè, luci, televisione, tapparelle, eccetera. Ovviamente si può chiedere ad Alexa di ordinare qualsiasi cosa a domicilio, ma anche in questo caso non capiamo perché non lo si possa fare con lo smartphone. Le cosiddette skill di sicuro cresceranno a dismisura, e negli ultimi giorni noi di Indiscreto Tech abbiamo letto innumerevoli notizie riguardanti aziende che sbarcano nel mondo di Alexa: i francesi di Netatmo, leader nel mondo smart home con i prodotti dell categorie Energy e Weather, le consegne di cibo a domicilio di Just Eat (con possibilità di fare recensioni in tempo reale), i sistemi audio di Sonos, solo per citare gli ultimi di di cui siamo venuti a conoscenza.

Alexa con i suoi molteplici microfoni riesce a scindere la nostra voce (la voce del padrone, viene da dire) dai rumori di fondo e ad abituarsi ai nostri comandi, con un processo di apprendimento continuo che stando ad alcuni esempi che ci hanno raccontato arriva fino ai confini del dialetto. Va da sé che parlare un italiano decente aiuta nelle varie ricerche… In attesa del ‘Di qua o di là’ fra Amazon Alexa e Google Home, diciamo subito che il successo non sarà una questione di prezzo visto che l’Alexa base, che sarebbe l’Echo Dot, si potrà nella fase di lancio acquistare a 35,99 euro, e nemmeno di facilità d’uso: lo strumento è molto intuitivo e le configurazioni dei vari elettrodomestici sono automatiche, una volta collegati con il wi-fi di casa. Il successo dipenderà molto dalla nostra propensione, in realtà già alta, ad essere sempre connessi e alla nostra leggerezza nel fornire informazioni sulla nostra vita. Perché l’assistente personale non è un mero esecutore di ordini, ma soprattutto qualcuno che ci ascolta costantemente. Siamo disponibili a farci spiare sempre?

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