Calcio

Allegri al posto di Pirlo

Stefano Olivari 22/03/2021

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Massimiliano Allegri al posto di Pirlo come allenatore della Juventus. Non c’è bisogno di essere estimatori del tecnico livornese per individuare in Allegri l’uomo ideale per riportare la Juventus al suo classico scudetto e per farle fare una strada importante in Champions League, dove conta essere sempre lì e prima o poi si vince: bisogna elencare le finali perse e le altre situazioni da suicidio nella storia del Bayern Monaco? Detto questo, la grande attesa per il ritorno televisivo di Allegri, su Sky Sport, ha partorito qualche messaggio in codice e tanta noia, con e senza giacca. Quando si inizia a dire che in Italia non si insegna più la tecnica significa che si è arrivati al limoncello.

Certo ha consentito di non processare Pirlo e Andrea Agnelli dopo la disfatta con il Benevento, come sarebbe accaduto per qualunque altro club: la partita per i diritti 2021-2024 con Dazn è ancora aperta e l’ingrata Juventus dopo decenni di pompini (non ci viene un sinonimo) da parte di Sky è adesso pro-Dazn come del resto Inter, Napoli, Lazio e altri. Senza contare che Pirlo è stato un commentatore di Sky, forse il peggiore nella storia dell’emittente ma pur sempre uno di loro. Comunque Allegri ha troppo stile ed è troppo uomo di mondo per mettersi a criticare un suo successore e meno che mai Agnelli, pur ricordando una cosa ovvia per tutti ma non per il 99% dei media: nel 2019 fu esonerato, altro che separazione consensuale. E del resto ha preso un ulteriore anno di ingaggio stando in vacanza, senza poi nemmeno trovare una squadra adeguata al suo status.

Allegri divertente però come al solito quando ha sfottuto Coverciano ricordando che la tattica è un pre-requisito per fare l’allenatore, tutti i professionisti la conoscono (costruzione dal basso compresa), e che a fare la differenza è la gestione: dell’imprevisto, della comunicazione, di giocatori con un’identità a volte più forte di quella del club, dei momenti della partita. Peccato non ci fosse in studio Adani, uno dei pochi opinionisti ad avere opinioni, non un simpatizzante di Allegri ma certo uno che avrebbe potuto spiegare perché la Juventus ha cercato di cambiare filosofia con Sarri e poi con quello definito sulla fiducia maestro predestinato.

Allegri al posto di Pirlo, dunque? Perché dopo la mezza parola data a Marotta per il dopo-Conte (rimane la curiosità di sapere con cosa l’avrebbero pagato: in yuan?) all’Inter non c’è stato più niente ed alla fine più sale il livello e meno sono le opportunità. Glielo auguriamo, il ritorno alla Juventus, ma non ci crediamo. Per Agnelli sarebbe come ammettere di avere fatto una cazzata, con l’aggravante di non averci nemmeno creduto (come invece fu con l’addio al soffocante Conte), dando ascolto a Nedved che vedeva Allegri colpevole di ogni uscita europea. Per vendere la favola del progetto ci sono allenatori giovani molto più allenatori di Pirlo, da De Zerbi in giù.

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