I guardoni di Hitchcock

1 Luglio 2013 di Paolo Morati

“Noi che guardiamo siamo tutti criminali, siamo dei guardoni. E seguiamo l’undicesimo comandamento: non farti scoprire”. Questa frase è scritta su una parete di una delle sale del Palazzo Reale di Milano che ospitano la mostra Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, che ha l’intento di raccontare, attraverso un percorso composto da fotografie, testi e filmati, una parte dell’opera del regista britannico attingendo agli archivi della casa di produzione americana.

L’iniziativa accoglie il visitatore con un video in cui il critico cinematografico Gianni Canova racconta Hitchcock mentre sulle pareti sono appese diverse fotografie e una timeline della sua filmografia, con testi contenenti curiosità e descrizioni di ambienti ed episodi. Il tutto prima di passare a una sala interamente dedicata ai cammeo del regista, con le sue celeberrime apparizioni all’interno dei film, e ad altre studiate rispettivamente per approfondire quattro delle sue opere più famose – La finestra sul cortile, La donna che visse due volte (Vertigo), Psycho e Gli uccelli – sempre grazie agli interventi mirati di Canova. A chiudere un ambiente dedicato alle musiche, con un documentario esplicativo e un omaggio al compositore Bernard Herrmann, compresi gli spaventosi strepitii di violini a corredo di quello che è probabilmente il più celebre omicidio del grande schermo.

Detto in breve del contenuto, alcune scelte interessanti ci sono sembrate quella del pannello con le foto dei personaggi osservati da James Stewart ne La finestra sul cortile (compresa le leggendarie Miss Torso, la ballerina, e Miss Cuore Solitario) nonché il già citato capitolo dedicato alle apparizioni del regista, con foto scattate sullo stage e un filmato illustrativo con le relative scene. Migliorabile nell’acustica (a volte difficile comprendere in pieno i commenti di Canova, in ogni caso ben calibrati come lunghezza e sottotitolati per un pubblico straniero), il percorso prevede contenuti congegnati nel modo migliore per chi ha visto i film ma non ne ha mai approfondito più di tanto i significati nonché la vita del loro director. Insomma, una prima infarinatura di circa un’ora che può fare da stimolo alla lettura di saggi dedicati nonché alla visione della filmografia completa del ‘maestro del brivido’ (concedeteci l’uso di questa definizione almeno una volta).

In tutto questo ci ha fatto piacere vedere come la mostra sia stata visitata, nell’oretta in cui siamo rimasti al suo interno, da un pubblico piuttosto eterogeneo. Segno che a trentatré anni dalla sua scomparsa, il cinema (e il personaggio) di Alfred Hitchcock continua a essere un punto di riferimento e incuriosire diverse generazioni. Dei film magari ne parleremo più nel dettaglio in altri interventi, ma intanto lanciamo un sondaggio ‘indiscreto’ relativo a un undici di attrici protagoniste per capire qual è quella rimasta maggiormente nella nostra memoria.

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