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Alfa Romeo, il passo della Tonale e della Stelvio

Furio Fedele 21/10/2019

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L’Alfa Romeo è ancora viva e non lascia, anzi raddoppia. Il glorioso marchio, icona dell’automobilismo mondiale, sta infatti per varare il crossover Tonale, fratellino della già acclamata e riuscitissima Stelvio. È quindi chiaro, non da oggi, che la produzione del Biscione si sta dirigendo verso una nicchia ormai piuttosto ampia che si allontana dalla tradizione Alfa legata a berline, coupè e spider di grande prestigio.

Dopo aver cessato la produzione della Mito, che secondo noi ha avuto il difetto di non prevedere la versione 5 porte, anche Giulia e Giulietta stanno attraversando un periodo preoccupante che si è concretizzato nell’uscita dalla Top 10 dei modelli relativi alle rispettive categorie. Un nome e un marchio da effetto nostalgia sono importanti, ma non sono tutto.

Nel 2020 l’Alfa Romeo Tonale dovrebbe essere presentata ufficialmente al salone di Ginevra. Tonale si differenzia dal Suv Stelvio per le dimensioni decisamente più compatte, che hanno come base di partenza la piattaforma della Jeep Renegade mentre al lancio saranno disponibili le seguenti motorizzazioni: 1.0 T3 Firefly da 120 CV e il 1.3 T4 Firefly da 150 e 180 CV.

L’esperimento perfettamente riuscito della Stelvio ha ispirato il nuovo look della Tonale, che per la purezza delle linee si è ispirata alle gloriose classiche Alfa Romeo come Duetto, Disco Volante Spider, GT Junior, SZ e Brera. La Tonale esibisce già i… muscoli sulla fiancata, comunque ben proporzionata e che rientra a pieno nello stile del Biscione.

Il posteriore ci sembra innovativo, per quanto possa esserlo in un’auto del 2019, rendendo così più affascinante un Crossover che può competere tranquillamente con i mostri sacri della categoria. I prezzi? Ancora non ufficiali, ma dovrebbero oscillare fra i 30 e i 40.000 euro. Per avvicinarsi alla Stelvio ce ne vogliono una decina in più, come minimo.

L’Alfa Romeo, quindi, cerca di uscire da una crisi importante ma certo non irreversibile. Rifiutato in più di un’occasione, soprattutto durante l’era-Marchionne, il corteggiamento della Volkswagen (in Germania il fascino Alfa da sempre non conosce crisi, ma anzi sta aumentando i suoi proseliti), bisogna fare i conti con l’attualità.

Che deve essere affrontata con molta decisione e precisione, visto che i numeri non mentono. E quelli relativi al marchio Alfa Romeo sono tornati a crescere come vendite a settembre. Il Biscione ha venduto 2.175 unità con un +34% rispetto a un anno fa quando si registrò il primo mese di vero e proprio crollo delle immatricolazioni per Alfa Romeo. Il motivo? L’entrata in vigore delle nuove normative sulle omologazioni. 

La strada da percorrere verso un bilancio totalmente positivo è comunque ancora molta. Il dato di settembre 2019 è decisamente in contrasto con quelli raccolti raccolti nel settembre del 2017 quando Alfa Romeo superò quota 4 mila unità, il doppio di quello attuale che registra una quota di mercato pari all’1,5%. Il risultato circoscritto al periodo gennaio-settembre 2019 indica, a distanza di un anno, una flessione percentuale di Alfa Romeo nel confronto con i primi 9 mesi del 2018 pari al -46%. La quota di mercato è quindi passata dal 2.5% ad appena l’1.36%. 

Questi numeri fanno capire perchè l’Alfa Romeo punti decisamente sulla Tonale per un rilancio che è stato innescato dalla Stelvio che, in perfetta autonomia e solitudine, continua a trascinare le vendite del marchio italiano. Il Suv di segmento D ha fatto registrare nel mese di settembre un totale di 1.175 unità vendute in Italia con una crescita percentuale del 35% rispetto di un anno prima.

In questo modo ha coperto più della metà delle vendite complessive di Alfa Romeo nell’ultimo mese. Nel parziale 2019 l’Alfa Romeo Stelvio ha totalizzato 8.993 unità vendute, cioè il 45% delle vendite di Alfa Romeo in Italia. Tutto questo nonostante l’ammiraglia Alfa sia in calo del 15%. Eppure Stelvio è il leader incontrastato in Italia in quanto risulta il più venduto in assoluto superando anche la terribile concorrenza tedesca.

I modelli di segmento C di Audi, BMW e Mercedes seguono a distanza e sono sempre più aggressivi. Ma Tonale sarà sicuramente la carta vincente in un duello che, non dimentichiamolo, coinvolge l’èlite dell’automobilismo europeo. Fra le tante ottime performance di Stelvio c’è anche il piazzamento (44° posto) fra le auto più vendute in Italia dall’inizio 2019.

In conclusione, Alfa Romeo rimane un marchio di impatto notevolissimo. Un marchio difficilissimo da costruire da zero, anche investendo decine di miliardi in pubblicità: Marchionne ne era ben consapevole, anche se poi finché è stato in vita questa consapevolezza non si è tradotta in un reale rilancio. E FCA ha intravisto la sua salvezza puntando su SUV e Crossover. Il che non impedirà rivisitazioni di modelli storici, per un pubblico più mirato.

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