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Esercizi di ciclostile

Adulanti con juicio

Stefano Olivari 22/09/2008

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1. Si dice che Mendrisio 2009 farà gli stessi spettatori di Varese 2008, incassando la metà ma spendendo un terzo. Quando si dice il senso degli affari e delle proporzioni. Si dice che il cronoman italiano – uno dei pochissimi – attualmente più in forma, non si capaciti della sua esclusione dal Mondiale di specialità. Perché, Bruseghin avrebbe forse fatto peggio di Quinziato e Pinotti? Si dice che tra le azzurre per la gara in linea, Guderzo pedali anche meglio di Luperini, sugli strappi, ultimamente; e che nessuna delle due tenga ancora le ruote di Arndt e Vos, sul passo. Si dice che i russi siano molto più competitivi degli americani (e i danesi degli olandesi, e gli irlandesi degli inglesi). Si dice che tra i belgi, l’atteso Gilbert parta svuotato e un’inaspettato Devolder arrivi con la gamba piena. Da 47° nella generale del Polonia, stravinto da Voigt ieri l’altro. Oggi si dice tutto e il contrario di tutto, ma da domani si pedala. E basta. Tante altre chiacchiere da domenica, nel tardo pomeriggio.
2. Alberto Contador non ha avuto rivali né al Giro d’Italia né alla Vuelta a España. Merito suo, mica una colpa. E non c’è peggior sordina di quella azionata al di qua dei Pirenei, per non sentire i toni forti di Marca spagnola, di As e persino del Mundo Deportivo (“El corredor más completo de su generación”) adulanti con juicio, nei confronti del venticinquenne madrileño. Fino al prossimo 24/10, senza dubbio il più forte ciclista da gare a tappe in attività. Aspettando il problematico, ma promettentissimo, ritorno alle competizioni del trentunenne Ivan Basso. Pronosticando poi per il ventitreenne Andy Schleck, un futuro di successo. Fantasticando, infine, sulle reali condizioni atletiche del trentasettenne Lance Armstrong, anch’egli al rientro in gruppo in contemporanea – significativa – con il varesino squalificato. Dopodiché: salto di pagina dalla trombonissima “Edad de oro” iberica, alla riapertura della pallosissima questione generazionale, a caccia di dualismi fantasma.

Francesco Vergani
francescovergani@yahoo.it

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