Addio a Silvio Spaccesi, non al presidente Beccaceci

4 Giugno 2015 di Stefano Olivari

Ci ha lasciato Silvio Spaccesi: attore e doppiatore dalla carriera lunghissima, uomo che non ha retto per più di qualche giorno la scomparsa della moglie Rosaura. Meglio leggere su Wikipedia la sua filmografia che il nostro copia e incolla. Ma per noi ultimo presidio del cazzeggio colto e slow, in attesa del ritorno di Prandelli e dell’arrivo dell’Isis, Spaccesi sarà per sempre il presidente Beccaceci di Mezzo destro mezzo sinistro. La sua Marchigiana (fra l’altro Spaccesi era di Macerata), appena promossa in serie A, ingaggia il centravanti Margheritoni (un Andrea Roncato ai massimi, paragonabile soltanto a quello di Acapulco) giusto perché il presidente lo ha incontrato al mare, ma anche il centrocampista Cesarini (Gigi Sammarchi), più gli sfigatissimi stranieri Gonzales e Kekkonen. Beccaceci non tira fuori una lira ed è quindi schiavo dei voleri dello sponsor, la Polli Ruspanti di una Milena Vukotic che ovviamente diventa l’amante di Margheritoni, ma la sua mano si fa sentire con l’esonero di Coligno (Gianni Ciardo sublime) in favore del duro argentino Fulgencio (Leo Gullotta), caricature rispettivamente di Manlio Scopigno ed Heriberto (ma anche per certi versi Helenio) Herrera. Da non dimenticare nemmeno una giovane Isabel Russinova, improbabile (all’epoca, adesso sarebbe Oriana Fallaci) giornalista folgorata da Margheritoni. Inutile raccontare un film che hanno visto tutti, che culmina in una delle azioni più belle della storia, il gol di Margheritoni in Mitropa Cup. Di culto tutte le inesattezze calcistiche, ma onesta l’ambientazione visto che il film è girato quasi tutto a San Benedetto del Tronto.

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