Adani o Capello?

12 Novembre 2019 di Indiscreto

Daniele Adani o Fabio Capello? La recente polemica innescata dal giudizio su Cristiano Ronaldo va molto al di là del caso specifico e magari anche di ordinarie gelosie fra commentatori di Sky Sport, investendo tutto il modo che abbiamo di giudicare lo sport ed in ultima analisi la vita.

Parlando della sostituzione di CR7 contro il Milan, domenica sera il giudizio di Capello era stato impietoso: “La verità è che Cristiano Ronaldo non dribbla un avversario da tre anni”. Ieri Adani (che fra l’altro era stato seconda voce in telecronaca) intervenendo a Deejay chiama Italia, come ogni lunedì, non ha nominato Capello ma è come se lo avesse fatto: “È una cavolata assoluta. Anzi, vi dirò una cosa. Se Dybala non avesse fatto il gol della vittoria tutti loro avrebbero criticato Sarri, vi faccio questa confidenza. L’Italia è questa, meno competenza e tanta polemica”.

Al di là del declino di Cristiano Ronaldo e della competenza di Capello, il punto interessante è che negli ultimi tempi si stanno fronteggiando in maniera sempre più dura due modi di vedere lo sport, in parte (ma solo in parte) coincidenti con lo schemino risultasti-giochisti.

Da un lato chi pensa che il risultato sia generato da prodezze e da errori, quindi con le prodezze da elogiare e gli errori da criticare. Dall’altro chi tende a giustificare tutto e tutti, analizzando ogni situazione di gioco e spiegando perché si è arrivati a un certo risultato. Nel primo caso ci sono, estremizzando il concetto, campioni e bidoni, nel secondo tutto è più sfumato. Potremmo anche contrapporre Sergio Tavcar e Flavio Tranquillo, per noi quattro gatti che seguiamo la pallacanestro. Adani o Capello?

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