Basket
A Season on the Brink
Indiscreto 14/03/2025

Perché nessuno ha mai tradotto in italiano i libri di John Feinstein? Su Indiscreto non scriviamo per il mercato e quindi possiamo porci questa domanda sperando che interessi ad almeno un lettore. Quello che riteniamo uno dei più grandi scrittori di sport di sempre ci ha da poco lasciati, a 69 anni e dopo decine di libri di qualità clamorosa. Su tutti ovviamente A Season on the Brink, il racconto dal di dentro della stagione 1985-86 degli Indiana Hoosiers, grazie alla disponibilità che incredibilmente gli concesse Bobby Knight, uscito dall’opera al tempo stesso come un pazzo e come un uomo di enorme integrità, uno degli ultimi custodi del valori di una NCAA che già ai suoi tempi stava sbracando anche se non ai livelli di oggi, con il NIL a mettere la pietra tombale su un’era. Libro da cui è anche stato tratto un buon film, con Brian Dennehy nella parte di coach Knight. Feinstein amava sopra ogni cosa la pallacanestro di college, a cui ha dedicato altri capolavori come A March to Madness, ma allargandoci alla NBA è imprescindibile anche The Punch, incentrato sul famoso pugno di Kermit Washington a Tomjanovich e in generale non ci siamo pentiti della lettura di nessuno dei 30 libri dell’ex giornalista del Washington Post che ci sono in casa nostra (ne esistono almeno altri 10, finora abbiamo evitato quelli sul golf), sempre sospeso fra l’attualità che raccontava in maniera molto diretta e il rimpianto per un passato meraviglioso e puro forse mai davvero esistito. Non può essere un caso che quella 1985-86 sia stata la prima stagione NCAA con lo shot clock per tutte le conference, a 45 secondi (ora sono 30): l’inizio della fine di un mondo meraviglioso che ci piaceva sognare attraverso John Feinstein.
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