Milano da non bere
A cercar la bella gente
Erminio Ottone 15/05/2007
di Erminio Ottone
Amici della notte milanese, il vostro Ottone in questo periodo è orgoglioso della sua opera di moralizzazione, che ha ispirato l’indagine avviata dal PM John Henry Woodcock. Nella Milano by night, quella degli sboroni pronti ad elargire e delle sciacquette in cerca di denaro e successo, c’è un clima un po’ dimesso, quasi irreale, come se Vallettopoli avesse spinto il popolo della notte a riflettere su cosa è giusto e quale sia il limite.
Le feste ci sono lo stesso, i presunti vip anche, i paparazzi pure, ma niente è come prima: tutto è annacquato da questo scandalo che sta sovvertendo il concetto di ‘bella gente’. La ‘bella gente’ è proprio l’esempio da non seguire, cosa che Ottone da tempo cerca di spiegare. Ora che la bella gente sfila davanti alla scrivania di un magistrato, per rivelare particolari imbarazzanti sulle proprie abitudini sessual-lavorative o sulle loro ambizioni di successo andate in polvere (ovviamente bianca), è il momento per noi ‘gentaglia comune’ di riprenderci la notte. Quale il vantaggio per noi comuni mortali? Il fatto di poter ripercorrere un po’ più orgogliosamente il nostro curriculum vitae, ripensare a quella ragazza non tanto bella che però ci piaceva, e non provare più nessun tipo di invidia verso chi può permettersi le bellone da copertina. Cosa avremmo dovuto fare per raggiungere tali bellezze? Facile: essere ‘bella gente’, con un bel portafoglio, un buon senso dell’auto-promozione, qualche amicizia o un agente con le mani in pasta qua e là, e un concetto di moralità un po’ approssimativo. Ora ci resta il ricordo piacevole di storie normali e morali, con ragazze normali e – alcune più, alcune meno – morali. Cosa sarà dei locali più ‘in’ della città? Sembra incredibile, eppure potrà esserci finalmente un Hollywood (la peggior discoteca da noi mai vista) con un privè realmente privè, meno affollato di faccioni e di cortigiani al loro seguito. Francesco Coco promette di non andare più in Sardegna, ha capito che far troppo parte della ‘bella gente’ può dargli qualche problema… Molti altri faranno come lui, e allora è il nostro momento: possiamo finalmente frequentare la Costa Smeralda e le discoteche VIP (ammesso che non stiamo bene nei nostri soliti posti e locali) senza paura di sentirci fuori luogo. La ‘bella gente’, da oggi, siamo noi, con i nostri conti in banca normali, i nostri amici normali, le nostre serate normali e le nostre ragazze normali. Non finiremo mai in copertina, ma nemmeno interrogati da un PM né tantomeno in galera.
PS: Il simbolo della Milano che cambia è il decentramento del divertimento… Una delle serate più in voga della Milano by night si è infatti spostata dal triangolo Gioia- Corso Como – Sempione, in un locale situato oltre il numero 200 di via Gallaratese… La zona meno VIP che ci sia!!! Ottone c’è stato, il posto non è male, ma inevitabilmente fa riflettere… Il cimitero Maggiore a pochi passi ci ricorda che qualcosa è finito, è il luogo dove idealmente trovano riposo la ‘bella gente’ e il ‘divertimento giusto’. Via Gallaratese, con le sue brutture, ci suggerisce invece che ‘brutto’ e divertimento possono convivere. Non importa dove si è e chi c’è intorno a noi: se siamo coi nostri amici siamo con bella gente, se stiamo bene tra noi siamo in un posto ‘giusto’. Noi siamo i veri VIP: ‘Very Important Person’… Chi più importante di noi e dei nostri amici? Ottone se lo chiede tornando a casa nella notte proprio da via Gallaratese, sotto un diluvio che sembra purificatore… Come al solito il lettore CD della sua radio gli regala il pezzo giusto al momento giusto… “(…) we’re opening all our doors/ we’re clearing back all the floors/ we’re open tonight come on, come all”: “stiamo aprendo tutte le porte/ ripulendo i pavimenti/ stasera siamo aperti, forza, vente tutti”! Un senso di repulisti e di vago cambiamentoche accompagna Erminio fino a casa sua… Quanto durerà?
PS2: In tutto ciò, Erminio Ottone tiene a precisare che non è d’accordo con l’eccessivo rigore nei confronti di Fabrizio Corona. Forse sta pagando la sua eccessiva ‘sbruffoneria’, in un Paese in cui si puniscono atteggiamenti piuttosto che fatti. Da una parte c’è lui, che immortala situazioni imbarazzanti cercando di trarne guadagno. Dall’altra ragazzine che si appendono adoranti al braccio del pappone sessantenne, e personaggi pubblici con famiglia che si espongono incautamente a situazioni imbarazzanti. Quale delle due parti dimostra più pelo sullo stomaco? Ammesso che una sentenza lo condanni in quanto ricattatore, Corona sta scontando giorni e giorni di galera, per un (eventuale) reato certamente immorale, ma non socialmente pericoloso. Nemmeno un giorno di galera, a volte, per assassini condannati anche in appello…