L’ultimo diecimila di Gebre

21 Maggio 2012 di Stefano Olivari

Haile Gebrselassie non è ancora morto, anche perchè a 39 anni ha ancora una speranza olimpica. Non in quella maratona verso cui l’hanno spinto guadagni, gusto per la sfida e supremazia in pista di Kenenisa Bekele, ma nei suoi 10mila: la gara in cui è stato due volte campione olimpico (1996 e 2000), primatista e campione mondiale, dominatore in qualsiasi contesto tattico. L’abbiamo pensato ieri seguendo via web (su Live Direct Tv) la Bupa Great Manchester Run, 10 chilometri su strada con un eccellente campo di partecipazione di professionisti unito all’entusiasmo di 40mila amatori. Gebre è partito subito forte, seguito dai connazionali Kebede e Abshero: il primo bronzo olimpico a Pechino nella maratona e il secondo selezionato per la maratona di Londra dopo il 2h04’23” in Dubai. All’inizio del quarto chilometro al terzetto si aggiunge nientemeno che Patrick Makau, il recordman della maratona (2h03’38”, l’anno scorso a Berlino) che non è stato convocato per i Giochi dalla federazione keniana. Dopo qualche centinaio di metri Gebre stacca la compagnia e passa da solo ai 5mila in 13’31”. Da quel momento sembra quasi che il mito etiope sia lasciato a bagnomaria, tipo i fuggitivi del ciclismo per i quali Cassani dice ‘Nessuna possibilità’, invece i suoi 15” di vantaggio rimangono più o meno costanti fino alla fine. Vittoria, la quinta a Manchester, in 27”39”, davanti a Kebede (17’56”) e Abshero, con Makau che crolla nel finale e perde il quarto posto che va ad un altro keniano, uno dei mille Kiprotich (questo, Stephen, è un discreto siepista). Confrontare tempi di corse su strada diverse, anche a parità di distanza, è difficile, ma il 27’39” di Gebrselassie è in assoluto un ottimo tempo, che sui 10mila in pista può valere meno di 27′ (a 39 anni, ricordiamo sempre) e che è scontato paragonare al 27’47” di Bekele a Dublino. E adesso? Un mese fa a Vienna Gebre aveva detto che sarebbe stato a Londra solo da spettatore, un po’ come noi, ma soprattutto che i 10 mila del 27 maggio (domenica prossima) a Hengelo sarebbero stati gli ultimi della sua carriera. Forse non sarà così, perchè la federazione etiope ha stabilito che i 10mila di Hengelo, di fatto base europea dei suoi atleti, varranno da Trials olimpici. Traduzione: arrivando nei primi tre, in una gara per noi imperdibile, Gebre si guadagnerebbe i quinti Giochi della sua carriera.

Stefano Olivari, 21 maggio 2012

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