Brisbane 2032 e il bagno di sangue

21 Luglio 2021 di Stefano Olivari

Portiamoci avanti, anzi avantissimo: Olimpiadi del 2032 assegnate a Brisbane, che era anche l’unica candidata. Una sola candidata? Allora è vero che i Giochi sono un bagno di sangue, con poche eccezioni (Los Angeles 1984 su tutte, grazie a Peter Ueberroth e a Ronald Reagan). Per l’Italia sarebbe stato il giro giusto, peccato. Prima della morte ci faremo quindi bastare quelle invernali.

Grande enfasi mediatica sui 384 atleti italiani a Tokyo, partecipazione record. Un po’ meno sul fatto che il 65,6% di loro, come segnalato da Gianfranco Colasante su Sport Olimpico, appartenga a gruppi militari. Visto che negli sport di squadra, dalla pallacanestro alla pallanuoto, sono tutti professionisti veri, in quelli che rimangono gli italiani sono quindi in pratica in maniera totale stipendiati di Stato. Un vantaggio notevole nei confronti di molte (non tutte, perché la pratica è diffusa anche senza l’escamotage militare) nazioni del pianeta, da ricordare quando Malagò metterà il faccione su certe medaglie.

Parte il calcio femminile, fra l’altro con la clamorosa vittoria della Svezia sulle statunitensi, e partono gli inginocchiamenti. La linea dura di Bach, annunciata ad aprile, è già rientrata nel nome della libertà di espressione (per cui noi peraltro tifiamo). La grande ipocrisia è ovviamente che esistano temi non divisivi… Scommetteremmo qualche euro sulla Osaka che sul podio cita Tommie Smith.

L’infarto di Antonio Rossi, 53 anni, tre ori olimpici e tantissimo altro nella vita, è un pretesto per fargli gli auguri e per ricordare ciò che tutti gli atleti sanno: lo sport agonistico praticato in gioventù, diversamente da quello amatoriale, non è garanzia di salute, anzi.

Tutti amiamo dire ‘Ai miei tempi era tutto più difficile’, ma se lo dice Usain Bolt fa più notizia. Fra l’altro con un fondamento tecnico, perché la piastra di carbonio nelle scarpe, più larga della pianta del piede, dà ai velocisti nella fase di accelerazione un vantaggio che sta facendo riscrivere i record personali di alcuni ex mediocri.

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