30 anni di Marco Masini

13 Marzo 2020 di Paolo Morati

Marco Masini

Quando nel 1990 Marco Masini arrivò a Sanremo con Disperato, sorprese il pubblico grazie a una voce potente e graffiante che lo portò poi a vincere la sezione Novità. Ma non solo. Ancora 25enne, il cantante toscano (scuola Giancarlo Bigazzi) si affermò fin da subito come cantante generazionale, criticato da chi ancora oggi storce(va) il naso di fronte a tutto quanto non considera d’autore. Qualsiasi cosa questo termine significhi.

Dal 1990 al 1995 Marco Masini pubblicò quattro album lasciando il segno con tante canzoni fortemente identificative per chi si sentiva smarrito e “disperato come me senza te”. Proviamo ad elencarne alcune: Ci vorrebbe il mare, Le ragazze serie, Malinconoia, Ti vorrei, T’innamorerai, Bella stronza, Principessa, Cenerentola innamorata. Senza dimenticare l’epica Vaffanculo con cui Masini rispose a chi lo aveva denigrato, rimproverato, fischiato e appunto insultato.

Un trionfo di pubblico arrivato grazie a un repertorio che alternava tratti, appunto, disperati (pensiamo a Il niente, La voglia di morire, Caro babbo, Perché lo fai) e ad altri solo apparentemente più scanzonati, ma sempre fortemente coinvolgenti per chi ascoltava. Poi nel 1998 un album, Scimmie, che mise al centro il Masini musicista, ricco di suoni e meno amaro e gridato rispetto ai precedenti, non raccogliendo però lo stesso riscontro, e avviando una fase d’ombra in cui comunque riuscì a mantenere ben solido il suo zoccolo duro nonostante il malalinguismo che solo anni dopo avrà voglia di rivelare.

La risalita inizia ancora a Sanremo vinto nel 2004 con L’uomo volante, per arrivare via via fino ad oggi quando Il confronto, in cui Masini ha tirato le somme sulla vita, ha fatto da preludio all’uscita di un album celebrativo Masini +1, 30th Anniversary. Un viaggio fatto di tanti duetti su canzoni che rispuntano dalla memoria senza essere fortunatamente stravolti nella loro essenza pur coinvolgendo altre voci: da Eros Ramazzotti a Jovanotti per una ventina di ricordi più alcuni inediti. Diciamo fortunatamente perché non amiamo particolarmente i remake, ancor più di brani che riteniamo significativi e che devono estrarre la memoria e non cambiarla. E che nel caso di Masini, sono diversi, alla faccia di chi invece lo riteneva un artista negativo arrivando a rifiutarlo a priori. Non male per chi si sentiva dire “Hai la faccia da perdente, mi dispiace non funzioni”.

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