I paesi dove si pagano meno tasse

25 Novembre 2020 di Indiscreto

Quali sono i paesi del mondo in cui si pagano meno tasse? Nella legalità, ovviamente, perché il luogo comune da momento del limoncello e anche la realtà dicono che la vera evasione sia l’elusione. Insomma, controllare gli scontrini a Cortina ti fa andare al telegiornale mentre entrare nel merito della esterovestizione di grandi gruppi magari ti scatena contro i giornalisti a libro paga. Il paese fiscalmente più dannoso del mondo è facilmente indovinabile, si tratta delle Isole Cayman, ma tutta la classifica del Tax Justice Network (un’associazione creata 17 anni fa da un gruppo di parlamentari britannici), letta poco fa su Statista, è molto interessante.

Le Cayman Islands risultano responsabili di perdite fiscali di circa 70 miliardi di euro l’anno, il 16,5% del totale. Al secondo posto, non del tutto a sorpresa, il Regno Unito propriamente detto con il 9,9%, ma Londra andrebbe sommata alle Cayman visto che queste isole sono territorio britannico. Ah, signora mia, l’etica protestante anglosassone forgiata nei college, vuole mettere con quell’assessore di Lamezia Terme che va alla festa di Santa Agatuzza? Al terzo posto l’Olanda con l’8,5%: saranno anche frugali, avranno anche le piste ciclabili, penseranno anche di avere inventato il calcio, ma ci hanno procurato più danni finanziari della camorra. Quarto classificato il Lussemburgo, dove hanno sede anche tante holding di illuminati imprenditori italiani: 6,5% del totale eluso.

Gli Stati Uniti (5,5%) adesso da democratici torneranno a fare gli sceriffi del mondo, ma speriamo mandino qualche sceriffo anche nel Delaware. A seguire Hong Kong (4,9) e Cina (4,7), quindi nella sostanza la Cina è il secondo criminale fiscale del mondo (e il primo in altri campi). E la tradizionale Svizzera? Conta il 3% in questa classifica che tiene conto solo di trasferimenti legali e costruzioni societarie. Insomma, dal conteggio rimangono fuori traffico di droga, di armi, tangenti, eccetera, che presumibilmente rappresentano molto di più di quanto Amazon, Facebook, Ferrero o FCA riescono a non pagare rimanendo nei confini della legge.

Cosa vogliamo dire? Che è non giusto, ma stragiusto, che un’azienda ma anche un singolo usino tutti gli strumenti legali a sua disposizione per pagare meno tasse. Meno giusto è che i paesi danneggiati, come l’Italia, siano associati a chi li deruba prendendo da questi anche lezioni di etica. Ci vorrebbe un po’ di orgoglio nazionale, per combattere battaglie più nobili di quella per il cenone.

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