Da Recoba a Maradona

27 Novembre 2020 di Stefano Olivari

Lunedì 30 novembre 2020 alle 12 sarà, o dovrebbe essere, online la nuova versione di Indiscreto e quindi dalle 17 di oggi, venerdì 27 novembre, il sito non potrà più essere aggiornato, in modo tale da consentire la migrazione di 8.710 articoli e di 658.188 commenti, cioè tutti gli articoli e i commenti di questi ultimi 20 anni (!) che siamo riusciti a salvare fra i vari cambiamenti di sistema e di server. Sono circa la metà del totale reale, ma contiamo di recuperare anche buona parte del resto. Da oggi pomeriggio fino a lunedì a mezzogiorno non sarà quindi possibile pubblicare nuovi post né commentare quelli vecchi.

Finita questa bulgara premessa di servizio, veniamo al punto: cosa cambierà? Apparentemente niente. Ma saremo, si spera, perfetti sugli smartphone, che rappresentano il 60% del nostro traffico, e più veloci su tablet e computer, al di là di qualche cambiamento grafico che avremmo fatto in ogni caso, nella direzione di una maggiore pulizia e semplicità. Inoltre i commenti non saranno più gestiti in maniera artigianale, con tutte le limitazioni del caso, ma attraverso la piattaforma Disqus, che fra i vari pregi (il primo è quello di rendere meno pesante Indiscreto e di non farci stizzire ogni volta in cui carichiamo una pagina) ha quello di rendere più immediata la condivisione di articoli, foto, video e degli stessi singoli commenti. Insomma, essere una specie di Facebook di noi stessi. Inutile spiegare ulteriormente cose che il 90% di chi ci legge conosce meglio di noi, da lunedì sarà tutto più chiaro.

Perché questo cambiamento? Chi da 20 anni ci legge ogni giorno sa che amiamo la sintesi: per avere molta più pubblicità (nuova concessionaria, adesso è Nexilia), quindi per guadagnare molti più soldi, quindi per pubblicare contenuti sempre più interessanti (riteniamo che chi lavora debba essere pagato, abbiamo questa idea rivoluzionaria) ed avere quindi ancora più pubblicità, ancora più soldi, ancora più contenuti di qualità, eccetera, con un meccanismo che ci accompagnerà fino alla morte (la nostra è programmata per il 2050). Le cose già vanno bene, ma devono andare benissimo: from good to great, in cialtronese.

Per quanto riguarda gli argomenti, ci imporremo di essere più verticali del solito: meno tuttologia e più sport, sia pure inserendolo sempre in un contesto umano e politico (diversamente sarebbe un giochino ripetitivo per dementi). La cosa non ci dispiace: detestiamo i giornalisti sportivi che giocano a fare gli intellettuali incompresi, anche nella ridicola versione storyteller, per la semplice ragione che noi abbiamo sempre sognato di fare i giornalisti sportivi e sappiamo già che per qualche giorno ci mancherà fisicamente non poter dire la nostra su Belinelli, Eriksen, Sinner… Questo non ci impedirà, ogni tanto, le solite divagazioni seguendo le altre nostre passioni: gli animali, la musica, l’economia, gli anni Ottanta.

Per concludere, possiamo dire che Indiscreto non cambia. È soltanto che come punto di riferimento passa da Recoba a Maradona, perché bisogna sognare in grande: se non punti a Maradona non puoi diventare nemmeno Recoba. Magari la rubrica domenicale dal prossimo giro sarà dedicata al più grande di tutti, invece che a quello che sarebbe potuto essere il più grande di tutti… Di sicuro su Indiscreto cercheremo sempre di proporre articoli con un senso, scritti con la propria testa dalle firme che ben conoscete (tante altre se ne aggiungeranno) e solo quando c’è l’ispirazione. Articoli sempre personali, con tutti i pro (sono unici, nel bene e nel male, anche i più stupidi) e i contro (sono faticosi, ne puoi fare pochi e non ha senso il copia e incolla) del caso. Nessun foglio bianco da riempire a tutti i costi. Non significa che scriveremo cose geniali, ma che proveremo a scriverne di interessanti. Insomma, non cambia niente.

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