Recoba contro il Milan

18 Ottobre 2020 di Stefano Olivari

Il derby vinto ieri dal Milan è l’aggancio per la puntata di una rubrica iniziata per scherzo ma dal successo incredibile anche per noi che siamo ottimisti di natura. Perché fra le squadre incrociate da Alvaro Recoba nel suo decennio in Italia l’unica di Serie A, magari dimentichiamo qualche neopromossa (non amiamo le statistiche, tanto meno copiarle) e allora diciamo l’unica abituale frequentatrice della Serie A, contro cui non ha mai segnato è proprio il Milan.

E raramente contro i rossoneri Recoba ha giocato bene, al di là dei gol, giusto un paio di buoni derby sotto la guida di Lippi. È solo una curiosità, visto che ricordiamo sue grosse partite contro Juventus, Roma, Lazio, Parma, Fiorentina, insomma contro tutte le altre grandi della sua epoca, quelle che fino al 2002 facevano parte delle cosiddette sette sorelle dalle spese no limits. E non tutti i soldi erano finti, anche se per fortuna non vantavamo crediti con Cecchi Gori, Cragnotti e Tanzi...

Di certo le sue partite più famose contro il Milan sono state le due semifinali della Champions League 2002-2003, che poi la squadra di Ancelotti avrebbe vinto ai rigori a Manchester nella finale con la Juventus (senza Nedved squalificato, come a volte su Indiscreto viene ricordato). L’andata, teoricamente (ma in pratica la cosa sarebbe stata decisiva) in casa del Milan, si giocò il 6 maggio del 2003. Cuper schierò l’Inter con il 3-5-2, affiancando in attacco Recoba ad Hernan Crespo.

L’Inter si giocò la sua Champions League nei primi 20 minuti di quella partita, con un gol fallito di un niente da Crespo su assist di Sergio Conceicao e soprattutto con due mangiati da Recoba: il primo facendo di fatto un passaggio a Dida dopo essere stato lanciato da un colpo di tacco di Crespo ed il secondo con un colpo di testa centrale. L’andata del derby di Champions finì lì, dal punto di vista di Recoba, che nel finale fu sostituito da Kallon: soltanto negli spogliatoi si seppe che il Chino si era fatto male all’inguine al primo minuto, e che aveva giocato per 70 minuti stringendo i denti perché Cuper non voleva fare sostituzioni troppo presto.

Nei giorni successivi da intenso il dolore si fece insopportabile e così Recoba nemmeno fu convocato per la successiva partita, in campionato contro il Parma. Ancora infortunato Vieri, la logica avrebbe indicato per la partita di ritorno una coppia d’attacco Crespo-Kallon, al massimo Crespo-Martins. Recoba, che non riusciva a calciare nemmeno in allenamento, si guardò bene dal farsi avanti e fu il primo ad essere sorpreso per la convocazione e soprattutto per la maglia da titolare.

Ancora oggi il Chino si chiede cosa sia passato per la testa di Cuper, che nonostante i tanti infortuni, frutto di una preparazione atletica sbagliata (poi in curva apparve uno striscione di sostegno al preparatore atletico…), non aveva certo problemi di organico. Forse voleva fare un piacere a Moratti, ma che piacere è mettere in campo uno zoppo e giocare in dieci? Insomma, un altro dei misteri del fu hombre vertical, poi come frequentazioni ed amicizie rivelatosi più orizzontale di come veniva raccontato. Prima di essere sostituito da Martins, Recoba passò 45 minuti facendo fatica anche soltanto a camminare, in assoluto i peggiori della sua carriera. In questo caso senza potersi imputare niente.

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