Quando ricomincia la NBA

14 Ottobre 2020 di Indiscreto

La bolla NBA è proponibile soltanto nella NBA, per mille motivi dipendenti dalla peculiarità della NBA rispetto al resto della pallacanestro, per il suo essere una lega chiusa e geograficamente limitata e per la sua ricchezza (il giochino di Orlando è costato tutto compreso quasi 200 milioni di dollari) unita ad una guida ferma e senza i singoli proprietari a fare il De Laurentiis di turno. Questo non toglie che sia stata un grandissimo successo, che abbia salvato una stagione e regalato tante partite memorabili, con la vittoria finale dei Lakers di LeBron James. Però…

Ecco, però questa bolla non è riproponibile all’infinito pur essendo i giocatori della lega molto più ‘oggetti’ rispetto ai grandi calciatori, si pensi soltanto a quanto anche nella storia NBA recente siano state rare le no-trade clause. La prova di quanto diciamo è che della prossima stagione NBA non si sa letteralmente niente, come dimostrano le risposte giustamente evasive di Adam Silver.

Non si sa quando inizierà (è realistico pensare a fine gennaio, anche se il sogno di Silver è non perdersi il Natale), non si sa quale formula avrà (per 58 partite di andata-ritorno, senza conference e division, il tempo comunque manca a meno di non finire in ottobre), non si conosce il salary cap (difficile mantenere gli standard attuali giocando tre mesi all’anno: nel vecchio mondo per la stagione 2020-21 sarebbe stato di 115 milioni a squadra), non si conosce niente.

Ora come ora, visto il successo anche sanitario dell’operazione, scommetteremo su una superbolla, di almeno cinque mesi, ad Orlando o da un’altra parte. Di certo in assenza di un vaccino anti-Covid o di una differente percezione sociale di contagi ed eventuali morti quello NBA sarà l’unico basket di alto livello a rimanere su questo pianeta.

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