Quanto costa un cat sitter

26 Agosto 2020 di Stefano Olivari

Quanto costa un cat sitter? A Milano e a Roma, ma anche in città più piccole, è una domanda in estate molto popolare, visto che in Italia ci sono circa sette milioni e mezzo di gatti domestici e che pochi di questi sono gestibili durante una vacanza o un viaggio di lavoro, se non grazie ad amici (di solito con un rapporto di scambio) e appunto persone che se ne occupano dietro pagamento, come i cat sitter.

Quali sono quindi i prezzi dei cat sitter? Detto che molti amanti dei gatti vanno in vacanza malvolentieri, noi fra questi, avendo assunto o sempre avuto un po’ del carattere del loro signore e padrone, ci sono situazioni in cui davvero ci si deve spostare e in cui ci si accorge di avere terminato il bonus dei favori presso amici e conoscenti.

È realistico che un cat sitter referenziato a Milano o a Roma chieda 10 euro ad uscita per un gatto facile, cioè senza particolari esigenze alimentari (chiaramente con i gatti che prediligono il cibo secco, quindi i croccantini, si fa meno fatica che con quelli da umido) o mediche (tipo flebo, pastiglie, eccetera). In realtà più piccole il prezzo scende a 7 o 8 euro ad uscita, fra l’altro tanti amici ci dicono che questo è uno dei pochi casi in cui il Sud ha prezzi simili al Nord.

Siccome le uscite giornaliere secondo noi devono essere almeno due, non fosse altro che per il cambio dell’acqua (sì, abbiamo la fontanella automatizzata, ma l’incubo è che vada via la corrente), non se ne esce con meno di 20 euro al giorno (quindi per due uscite) ad una persona alla quale lasciare con fiducia le chiavi di casa. Molti hanno problemi nel lasciarle anche alle persone più oneste del mondo, ma noi che come bene più appetibile abbiamo la collezione di Tex possiamo permetterci questa libertà.

Rispetto a qualche decennio fa sono molto migliorate le pensioni per gatti, come spazi e qualità del personale, ce ne sono anche di super, con assistenza veterinaria costante, che possono costare sui 30 euro al giorno. Ma a meno di non essere in drammatica emergenza non porteremo mai i nostri gatti in un posto del genere, come del resto faremmo (e faremo, a costo di spararle) l’impossibile per non portare nostra madre in una casa di cura.

Una soluzione intermedia è quella di lasciare i gatti a casa del pet sitter, con prezzi dimezzati ma anche difficoltà relazionali dell’animale: un po’ come paracadutare un figlio unico in un collegio, si può fare (e nel caso umano sarebbe anche educativo) ma ci sono incognite. Di sicuro ci sono molte piattaforme, come Pet.me, che mettono in contatto domanda ed offerta, ma il rapporto con il o più spesso la cat sitter è così intimo che quasi tutti li ingaggiano solo se segnalati da un amico.

Ovviamente un cane, per numero e durata delle uscite, costa di più di un gatto, ma è anche vero che nel 90% dei viaggi il cane può venire con te mentre il gatto sta bene solo in posti che conosce. Su tutto c’è che stare lontani dai propri animali fa più male di una coltellata, per fortuna ci accade pochi giorni l’anno.

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