John Lennon e Mark David Chapman

29 Agosto 2020 di Stefano Olivari

Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon, dovrebbe uscire dal carcere dove ha passato gli ultimi 40 anni della sua vita? Per l’undicesima volta gli è stata negata la libertà vigilata, il suo avvocato dice anche per l’opposizione di Yoko Ono, e quindi il sessantacinquenne Chapman rimarrà nel penitenziario di Wende, vicino a Buffalo, nello stato di New York, dopo tanti anni trascorsi ad Attica.

La risposta alla domanda è un’altra domanda: perché un anziano malato di mente (in carcere ha ovviamente avuto anche una crisi mistica) dovrebbe essere meno pericoloso per la società dopo 40 anni di carcere, al di là della funzione afflittiva della pena che nella cultura statunitense non è un tabù come da noi? Tutto questo senza pensare a ciò che il quarantenne Lennon avrebbe ancora potuto dare all’umanità, le persone hanno un valore diverso e il suo era superiore a quello di un navigator o di un falso invalido.

Di Chapman l’aspetto davvero inquietante è che dei Beatles e in particolare di John Lennon era un fanatico, al punto che poche ore prima di ammazzare il suo idolo gli aveva chiesto di firmare una copia di Double Fantasy, l’ultimo bellissimo album dell’artista di Liverpool (quello di Starting Over e di Woman). L’ex guardia giurata era anche ossessionata dal Giovane Holden, al punto di leggerne alcuni brani subito dopo avere compiuto l’omicidio. L’unica cosa non negativa che si possa dire di Chapman è che non si è mai considerato una vittima della società, pur affermando che Lennon aveva tradito gli ideali della sua generazione.

Ogni volta che leggiamo qualcosa su questa storia non riusciamo a non pensare alla foto che Paul Goresh scattò con Lennon e Chapman, poco dopo l’autografo. E fra l’altro Lennon e Yoko Ono quel pomeriggio si sarebbero fatti fare altre fotografie, da Anne Leibovitz, nel loro appartamento al Dakota Building: di quell’8 dicembre è quella, famosissima, di Lennon nudo abbracciato alla moglie vestita. Poco più di un’ora dopo, proprio sotto casa sua, avrebbe trovato la morte. E nemmeno le teorie più complottistiche, quasi tutte con l’FBI (che effettivamente ce l’aveva con Lennon) di mezzo, ci hanno mai fatto sperare in una sua resurrezione.

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