I nemici del Billionaire

28 Agosto 2020 di Stefano Olivari

Perché l’aggressività del popolo dei social network, preso molto sul serio dai giornalisti ma composto di solito da segaioli con un lavoro ipergarantito o nessun lavoro, si sta scatenando in particolare contro i frequentatori di discoteche? E non, facciamo un esempio di queste ore, contro i 250.000 ‘docenti fragili’ che rischiano di rovinare un altro anno scolastico? O contro i tanti assembramenti di questi mesi in manifestazioni politiche di ogni colore? Fino ad arrivare ai vari Festival dell’Unità, con mancati distanziamento tipo Billionaire. A meno che il problema sia fra champagne e lambrusco…

Detto che andare in discoteca non ci è mai piaciuto nemmeno da giovani e che non ci mettiamo piede dagli anni Ottanta, rimaniamo sempre affascinati da come chi non fa niente ce l’abbia a morte con chi è attivo, magari anche facendo cose stupide. Perché il problema non è chiaramente il Covid-19, virus che si può trasmettere in mille situazioni di vicinanza e ancora non è ben chiaro come, ma che in un anno triste come il 2020 esista gente che ha voglia di divertirsi e in generale di vivere.

Non a caso gli stessi toni moraleggianti erano stati usati contro chi non vedeva l’ora di uscire a correre all’alba, insieme di persone che di solito c’entra poco con chi torna a casa alle 4 di notte. C’è gente che esulta perché Briatore è risultato positivo al Covid, anche se il Billionaire ha rispettato le regole sul numero di ingressi consentiti. O che dice che Mihajlovic se l’è andata a cercare, giocando a calcetto in vacanza. Due Italie, trasversali agli schieramenti politici.

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