Delicate Sound of Thunder, più di un film

22 Agosto 2020 di Stefano Olivari

Pink Floyd – Delicate Sound of Thunder sarà nei cinema italiani i prossimi 19, 20 e 21 ottobre, distribuito da Nexo Digital, e noi riguarderemo con gioia le performance di un’epoca dei Pink Floyd che abbiamo amato ma che molti loro fan ritengono minore, secondo noi ingiustamente. Quella post Roger Waters, ma anche quella del grande ritorno di Richard Wright, estromesso negli anni Settanta da Waters con modalità e cattiveria incredibili (ma non aveva un avvocato?).

A Momentary Lapse Of Reason è un grandissimo album, con canzoni immortali come Signs of Life, Learning to Fly e On the Turning Away, ma ovviamente in quel tour di fine anni Ottanta, con i tre Pink Floyd superstiti e altri otto musicisti, non mancarono tutti i classici dell’età commerciale dell’oro. Ne nacque un disco live, di fatto un concerto al Nassau Coliseum di Long Island (posto ben noto agli appassionati di hockey, ma per noi il teatro del miglior Doctor J di sempre) dell’ottobre 1988, intitolato appunto Delicate Sound of Thunder, che ci pregiamo di avere in musicassetta, vinile, cd, download e ovviamente streaming.

Di A momentary Lapse Of Reason mancano Signs of life, One Slip, A new machine, Terminal frost, che invece nel Delicate Sound of Thunder film ci sono, ma si tratta in ogni caso di un grande disco che non è il disco live definitivo dei Pink Floyd (in questo senso meglio Pulse), visto che la canzone più vecchia è One of these days, ma che al nostro gusto anni Ottanta sembra un’opera pazzesca, con una versione paradisiaca di Comfortably Numb, in chiave ovviamente iper-gilmouresca, ma sempre esempio da manuale di come il dualismo Gilmour-Waters abbia prodotto capolavori.

Veniamo finalmente al punto, applicando a Delicate sound of Thunder un pensiero che con l’età abbiamo sempre di più in tutti i campi. In sintesi: perché per fare i fighi dobbiamo dire che ci piacciono certe opere e non altre? Perché suona bene dire che si è ascoltato mille volte Ummagumma (e noi l’abbiamo fatto davvero, mille no ma tante sì) e non Delicate Sound of Thunder, che ci dà immensamente più piacere e che sarebbe forse l’ultimo disco che ascolteremmo sapendo di dover morire fra due ore? Perché, a meno di essere osservatori dell’Udinese, dobbiamo guardare Gimnasia-Banfield invece di Inter-Juventus? Perché, a meno di essere un critico letterario, dedicare mesi della propria vita a Proust invece che a Simenon? In generale, perché da giovani vogliamo dare (anche a noi stessi) una certa impressione e da meno giovani non ce ne frega più niente?

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