Kit Kat al gusto Matcha

26 Giugno 2020 di Indiscreto

Kit Kat al gusto di té verde Matcha: una merenda sana e nutriente, che abbiamo fatto una decina di minuti fa. Siccome non prendiamo soldi dalla Nestlé, ci concediamo il lusso di togliere ‘sana’: diciamo che nessuno è mai morto per un Kit Kat, noi nemmeno dopo diecimila. Questo Kit Kat Green Tea Matcha è anche lo spunto per scrivere del Matcha, cosa che avevamo in canna da tempo in spregio ai motori di ricerca (poi magari ci va di culo e fra un’ora Trump twitta qualcosa su questo tè).

Il Matcha è una varietà di tè verde nata in Cina ma usatissima anche in Giappone, con caratteristiche molto particolari sia nella coltivazione (le ultime settimane prima del raccolto le piante devono stare all’ombra) sia nella lavorazione. Ma soprattutto, e veniamo al punto, è diventato di grande moda circa cinque anni fa in California, per la sua aura salutista e perché legato ai rituali del buddismo.

Per puro spirito di emulazione un paio d’anni dopo si è diffuso anche in Europa e adesso molti bar normali, non solo Starbucks, propongono il matcha latte, che altro non è che un cappuccino aromatizzato con il matcha. Al netto delle mode, lo troviamo buonissimo, anche da freddo, e con quel qualcosa di amaro che non stanca mai.

Quanto al Kit Kat, è nato nel 1935 nella gloriosa Rowntree, l’azienda dolciaria inglese che ha regalato al mondo gli Smarties, le Polo, Gli After Eight e tanto altro prima di essere comprata nel 1988 dalla Nestlé, che dopo una serie di rilanci superò la concorrenza di un’altra svizzera, la Suchard (quella del Toblerone, per intenderci, in seguito acquisita dalla Kraft) e con una valutazione di 4 miliardi e mezzo di dollari comprare la Rowntree, diventata nel frattempo Rowntree Mackintosh dopo una fusione. Dietro a una barretta c’è tanta storia, ma non c’è bisogno di troppe sovrastrutture per apprezzare il Kit Kat Matcha, che in questa stagione consigliamo di tenere in frigorifero.

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