Kickboxers – Vendetta personale, la svolta di Van Damme

27 Giugno 2020 di Stefano Olivari

Kickboxers – Vendetta personale, titolo originale No retreat no surrender, è il film che nel 1986 ha cambiato la vita di Jean-Claude Van Damme e gli ha aperto la strada per i tanti capolavori del decennio successivo, con il podio indiscutibile, chi lo farà sarà bannato, Senza esclusione di colpi-Lionheart-I nuovi eroi. Ma perché Kickboxers-Vendetta personale, che abbiamo rivisto la scorsa notte su Amazon Prime Video, è un film poco conosciuto anche da alcuni vandammiani?

Non certo per la qualità della sceneggiatura: Kickboxers è un onestissimo B-Movie con alcuni schemi fissi della commedia anni Ottanta e qualche evidente scopiazzatura da Karate Kid: l’adolescente appassionato di arti marziali che arriva in una città nuova (in questo caso Seattle) e viene male accolto, la ragazza contesa ma che fin da subito sappiamo si metterà con il protagonista, il vecchio maestro (in questo caso virtuale, una specie di fantasma di Bruce Lee), il combattimento finale.

Kickboxers era stato dimenticato, al di fuori dei circuiti cult, per una ragione molto semplice: Van Damme non ne è il protagonista, ruolo andato alla meteora Kurt McKinney, ma era il cattivo, presente di fatto solo all’inizio e alla fine. Un cattivo russo, oltretutto: già in quell’epoca lontana dal politicamente corretto i cattivi erano quasi sempre bianchi e quasi sempre dell’Europa dell’Est.

Certo è che con Kickboxers Van Damme, fino a quel momento comparsa e stuntman ai margini di Hollywood, dopo essere arrivato dal Belgio senza alcuna conoscenza, fu notato dal grande produttore Menahem Golan e da Senza esclusione di colpi in poi i suoi ingaggi cambiarono. Ma questo B-Movie, di produzione e gusto anche hongkonghesi, si rivede sempre con piacere. Bella la scena sulla tomba di Bruce Lee, fra l’altro davvero sepolto a Seattle, anche se non c’è Van Damme che da bambino aveva proprio Bruce Lee come mito.

Purtroppo un film con entrambi non esiste, visto che Bruce Lee è morto quando il belga aveva 13 anni. Ma se volete nella futura rubrica ‘Indiscreto racconta’ vi racconteremo di quando Van Damme e Bruce Lee si incrociarono a una partita dell’Anderlecht, apprezzando le gesta del diciassettenne Ludo Coeck.

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