Juventus e Lazio senza scudetto

6 Giugno 2020 di Indiscreto

Nessuno scudetto, nessuna retrocessione. Già da settimane era probabile la chiusura anticipata del campionato di Serie A, senza scudetto né retrocessioni: la volontà di Spadafora di mantenere l’assurdo protocollo che impone la quarantena di squadra per una sola positività significava proprio questo (nella sua miseria, imbeccato dai soliti peones con acqua alla gola, Indiscreto l’aveva scritto 10 giorni fa) e ieri in Lega si è voluto ufficializzare il concetto, abolendo i piani B (playoff e playout) e C (un fumoso algoritmo o la media punti).

Oggi abbiamo letto sul Corriere dello Sport che circolano voci su almeno due squadre che stanno nascondendo positività al Covid-19, pronte a tirarle fuori al momento giusto, se la B dovesse per loro diventare uno scenario concreto, ma crediamo che anche in un mondo di tutti onesti (e la Serie A non lo è) sia impossibile che in un mese e mezzo fra 500 giocatori non salti fuori un solo positivo. Quindi niente scudetto e niente retrocessioni, a meno che al momento dello stop questi risultati non siano matematici, in senso stretto o con correzione da algoritmo (non è ancora chiaro): per ora la Juventus ha un punto sulla Lazio, mentre il Brescia ultimo in classifica è 3 vittorie sotto la quota salvezza e quindi, diciamo, ha ancora 9 giornate di vita prima del provvidenziale positivo, anche di un’altra squadra.

Curioso che contro questa risoluzione, offensiva per l’intelligenza dei tifosi e per quella delle televisioni costrette a pagare per un prodotto che non esiste (che a loro volta sopravvivono grazie ad abbonati pigri, che da quattro mesi si fanno andare bene ‘Buffa racconta el Trinche Carlovich’) , si sia schierato soltanto il Milan, che non è più in lotta per niente, mentre non destano sorpresa i 3 astenuti (Lazio, Napoli e Roma sono ancora all’inseguimento dei loro obbiettivi) né gli ultras dello stop con neutralizzazione, Sampdoria, Udinese e soprattutto il Torino di Cairo. Incomprensibile la posizione pro stop della Juventus che di fatto rinuncia al nono scudetto di fila e ad un mese di calcio vero prima della Champions League, a meno che non ci siano grossi favori da restituire ad alcune pericolanti, e solo di poco più logica quella dell’Inter che cristallizzerebbe il terzo posto (le posizioni comunque varrebbero per le coppe).

A questo punto chi ama il calcio spera che Gravina si metta di traverso rispetto al duo Spadafora-Malagò, adesso apertamente sostenuto dalla Lega, e così senz’altro avverrà, ma di certo un presidente della FIGC non può andare contro il Governo del paese, per quanto ridicolo sia.

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