Gasperini o Valencia?

5 Giugno 2020 di Indiscreto

Gian Piero Gasperini o il Valencia? O meglio: chi ha attaccato il Covid-19 a chi, fra il simpatico allenatore dell’Atalanta e il capoluogo della Comunità Valenciana? La domanda è al tempo stesso leggera e pesante, viste le implicazioni penali che potrebbero esserci nell’intervista concessa da Gasperini alla Gazzetta dello Sport, in cui rivelava di aver avuto sintomi da Covid-19 prima della partita di Champions lo scorso 10 marzo al Mestalla.

Non sapeva ancora di avere contratto il virus, Gasperini, però sapeva benissimo di andare da una zona ad alto rischio come Bergamo verso una zona come Valencia, in cui il 10 marzo c’erano pochissimi casi di Covid-19. Da quella data a due settimane dopo i casi nella Comunità Valenciana sono aumentati da 63 a 2.015, per arrivare ai 11.238 (con 1.332 morti) di oggi, numeri che abbiamo letto sul Corriere dello Sport a firma Andrea De Pauli.

La reazione del Valencia come club è stata abbastanza soft, mentre molto più dura è stata quella dei politici locali, che nella sostanza hanno dato dell’untore a Gasperini. Accortosi della doppia stupidaggine commessa, il fatto in sé stesso e l’intervista, l’allenatore ha imbastito una penosa linea difensiva, prima dicendo (a Tuttosport) di essere stato infettato lui a Valencia e poi facendo una supercazzola sul test sierologico a Sky Sport, facendo anche l’offeso (e qui era senz’altro sincero, perché Gasperini si sente offeso di default).

Ci rendiamo conto che il ‘Di qua o di là’ sia quasi del genere ‘Palamara o Falcone?’, ma lo proponiamo lo stesso come spunto di discussione. Anche perché magari nei panni di Gasperini, prima della partita della vita ci saremmo comportati allo stesso modo: non è una cosa così improbabile. E poi non si può trasformare ogni malessere in una autoquarantena o in allarmismo permanente, discorso che diventerà più chiaro alla ripresa della Serie A, quando assisteremo al festival della furbizia. Gasperini o Valencia?

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