Che fine ha fatto il figlio di Grillo?

24 Giugno 2020 di Indiscreto

Che fine ha fatto il figlio di Beppe Grillo? Ce lo stavamo chiedendo in questi giorni in cui il leader ideologico, oltre che padre fondatore, del Movimento 5 Stelle non è soltanto tornato grande protagonista della politica (la blindatura del governo Conte-PD è opera sua) ma anche dell’economia, visto il suo duro intervento nella vicenda Open Fiber, quando fra le altre cose ha chiesto le dimissioni dell’amministratore delegato Elisabetta Ripa dal vertice della società di cui sono azionisti Enel e la Cassa Depositi e Prestiti.

Nell’estate scorsa Ciro Grillo, il figlio appunto di Beppe Grillo (il sesto), fu accusato di stupro insieme a tre amici. Presunto stupro di una ragazza di diciannove anni che sarebbe avvenuto nella casa di famiglia dei Grillo a Porto Cervo, dopo una serata trascorsa al Billionaire. Tutto presunto, ovviamente, ma di sicuro qualche ritardo nelle indagini visto che per fare la copia forense dello smartphone degli accusati c’è voluto quasi un mese (fonte: Corriere della Sera). Da lì in poi il quasi nulla mediatico. Non abbiamo letto di ulteriori accuse né di proglioscimento, niente di niente. Sei mesi fa qualcuno ha scritto di ‘perizie in arrivo’, chissà se sono arrivate o le ha rallentate il Covid-19. Magari davvero è tutto finito in una bolla di sapone e le accuse sono cadute, non lo sappiamo e in fondo non è nemmeno questo il punto.

Visto che siamo in Costa Smeralda, proviamo a cambiare ‘figlio di Grillo’ con ‘figlio di Berlusconi‘: secondo voi la vicenda sarebbe stata seguita allo stesso modo dai media? Non entriamo nel merito giudiziario, parliamo di spazio mediatico e di interesse del pubblico. Dopo migliaia di articolesse dai toni gravi su Berlusconi potenzialmente ricattabile perché avrebbe invitato alle sue cene eleganti qualche (decina di) escort, in tempi recenti nemmeno una (magari saremo smentiti già domani dal Fatto Quotidiano) su questa antipatica posizione di Grillo, che non dipende dal fatto specifico ma dalla semplice accusa. Una posizione che in teoria non lo rende totalmente libero politicamente quando vede all’orizzonte un magistrato o un partito con buone aderenze nella magistratura.

Non la scriveremo noi, questa articolessa, perché abbiamo seguito la vicenda solo attraverso i media. Però quanto ci mancano quelle belle trasmissioni in difesa del ‘corpo delle donne’ ai tempi in cui Berlusconi si dedicava a questi temi invece che a soddisfare le richieste di Brocchi.

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