Pubblicità Mediaset

15 Maggio 2020 di Indiscreto

Mediaset è senza pubblicità, come del resto quasi tutti noi: fra il 23 febbraio e il 9 maggio i ricavi pubblicitari delle televisioni di Berlusconi sono diminuiti del 39,1%, rispetto al corrispondente periodo del 2019. Tutto questo nonostante gli italiani abbiano in queste tristi settimane guardato più televisione (circa 6 ore a testa al giorno, più 20% rispetto alla media), con le reti generaliste, ormai trasformate in Virus Channel, a dominare e la concorrenza dello sport in pay-tv scomparsa.

Questo crollo significa, purtroppo, che sono crollate o nella migliore delle ipotesi si sono fermate le aziende che fanno pubblicità. Non è stato certo così per l’alimentare e i generi di largo consumo, ma diteci se conoscete qualcuno che negli ultimi due mesi abbia acquistato un’auto o un elettrodomestico dal prezzo significativo. Che la situazione sia più grave rispetto alle cifre però lo abbiamo capito guardando nei giorni scorsi uno spot che gira sulle reti Mediaset.

Uno spot contro le fake news (mai transitate dalle reti Mediaset, notoriamente) e che esalta il lavoro degli editori italiani, non solo di Mediaset ma anche di quella Rai (pay-tv a cui ci si abbona senza volerlo) che deve due terzi del suo fatturato a un canone imposto, invitando a scegliere loro. L’invito è generico, certo non rivolto al pubblico che ha già scelto Mediaset ma agli investitori pubblicitari.

Come può Berlusconi, inteso come Silvio, avere avallato una cosa del genere? Mancava il filmato di lui con il cappello in mano. Non ricordavamo niente di simile negli ultimi quattro decenni, dai tempi delle cosiddette reti Fininvest. Ed è significativo che già nel 2019, quindi senza virus e aziende scomparse, il fatturato pubblicitario di Mediaset Italia fosse calato del 3,6% rispetto al 2018 e circa del 25% rispetto a una decina di anni prima.

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