Portare i soldi in Svizzera

29 Maggio 2020 di Indiscreto

Portare i soldi in Svizzera è per gli italiani tornato di moda. Il Sole 24 Ore segnala che sono sempre di più gli italiani, soprattutto della classe media, ad informarsi sulle modalità per aprire un conto corrente a Lugano e dintorni. Situazione che non si presta a sfumature: per un italiano che lavora in Svizzera avere un conto corrente svizzero è obbligatorio, per un italiano che non lavora in Svizzera ma ha comunque tracciabile la provenienza dei soldi l’operazione è legale. Insomma, avere un conto corrente in Svizzera nel 2020 è semplice e legale. Magari non conveniente, ma legale sì.

La vera novità è che chi sogna di portare i propri soldi in Svizzera non è oggi il classico evasore fiscale, ma una persona che ha soldi tracciabili e puliti e che semplicemente ha paura di lasciarli su un conto corrente italiano in attesa di una patrimoniale che l’aritmetica (e secondo noi anche la troppa prudenza negli investimenti, che crea giacenze monstre) rende inevitabile. L’agnello prudente si tiene lontano dal macello, insomma. Ma come si fa a portare i propri soldi in Svizzera? Chiediamo per un amico della classe media, non per il maggior azionista di una holding, quello è già in Lussemburgo o nella frugale Olanda. Il professionista intervistato dal Sole 24 Ore non lo spiega, noi riferiamo solo ciò che si dice a Brogeda e dintorni.

Per aprire un conto corrente in Svizzera la documentazione richiesta è minima, in questo senso Como vale Lugano. Portare i soldi in contanti (per passare la dogana il massimo è 10.000 euro a persona alla volta) o fare un bonifico dal proprio conto corrente italiano è la stessa cosa, perché nel Modello Unico vanno dichiarati i capitali posseduti all’estero, nel quadro RW, e quindi chi è nella legalità ed intende rimanerci non vede differenza fra contanti e bonifico. Ci dicono che le commissioni e le spese delle varie UBS, Credit Suisse, Commerciale, Arner, eccetera, siano leggermente più alte delle omologhe italiane, ma non crediamo che il problema sia questo (ora che ci pensiamo, però, ogni bonifico dalla Svizzera ci succhia 14 euro).

Chi non è nella legalità o magari non può dimostrare la provenienza dei contanti (per averli trovati sotto il materasso della nonna appena morta, o con l’over del Salisburgo) può avere la tentazione di portarli in Svizzera e di non dichiarare l’esistenza del conto, è una strategia che ci può stare a patto di non entrare mai nel mirino della Finanza. La realtà dice che i piccoli hanno poco da temere, ma non si sa mai.

La soluzione più scontata e antica è quella della società fiduciaria da costituire in Svizzera, a cui si conferiscono beni immobili (raramente) e attività finanziarie (quasi sempre). Il Canton Ticino, visto che stiamo parlando di classe media italiana, è pieno di consulenti in questo ramo ed il meccanismo di schermo è abbastanza semplice. Certo se siete trafficanti di droga possono venirvi a prendere, ma con l’evasione normale è più difficile (semmai è difficile stare attenti dal lato delle spese). Per gente di altra cilindrata la soluzione perfetta è invece il trust.

Consiglio non richiesto di Indiscreto: se i vostri soldi sono tracciabili (quindi se li trasferite con bonifici) qualsiasi sforzo per nasconderli al famelico combo 5 Stelle-PD sarà vano. Certo non potranno aggredire il patrimonio dell’eventuale trust, ma potranno sempre mettere un’imposta maggiorata, stiamo semplificando, su ciò che di vostro rimane in Italia (però se non rimanesse niente…). Se invece non sono tracciabili allora si può giocare un altro campionato, avendo problemi solo sul lato delle spese. Non regali i soldi ai finti forestali, ma poi di fatto li puoi spendere solo in ristoranti, coca e mignotte: non male, a pensarci bene.

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