Pelé oggi

7 Maggio 2020 di Indiscreto

Già tre anni fa abbiamo scritto di Pelé, lo spettacolare ma pieno di falsità film sul fuoriclasse brasiliano, che stasera sarà riproposto da Canale 5. Non ci ripeteremo, anche se il modo in cui viene ritratto Altafini fa arrabbiare chiunque abbia una minima idea dell’infanzia di quello che per i più giovani è soltanto la ex seconda voce di Colombo, Caputi o Bruno Longhi, invece di un campione che a livello di nazionali, si pensi solo alla scellerata scelta oriunda del 1962, ha avuto meno del dovuto.

Ma tornando a Pelé, la cosa che colpisce è che nonostante gli 80 anni anche i ragazzini di oggi, del tutto ignari di una storia che vada più indietro di Lautaro e Dybala, conoscano il suo nome. Merito dei tre Mondiali vinti e del fatto di essere stato il primo fuoriclasse dell’era televisiva, indubbiamente. Ma anche di un carisma naturale che lo ha fatto diventare icona planetaria semplicemente sorridendo a tutti, dando ragione agli interlocutori del momento. Mi trovo a Roma? Totti è da Pallone d’Oro. Passo da Barcellona? Messi è meglio di Maradona. Una inaugurazione a Dakar? Quello africano è il calcio del futuro.

Poi il brand Pelé è stato rinforzato da quello del Brasile, ma anche dalla presenza mediatica martellante, dai film (la rovesciata in Fuga per la vittoria vale tutta la carriera di alcuni attori anche famosi) ai videogiochi (i diversamente giovani ricordano il Pele’s Soccer per l’Atari 2600, con una grafica leggermente diversa rispetto alla Xbox) passando per le pubblicità. Ma non bisogna comunque confondere il pompaggio mediatico con la sostanza, enorme, di quanto fatto da Pelé in anni in cui troppi difensori impuniti giocavano per spaccare le gambe.

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